L'attualità quotidiana sulla sigaretta elettronica

Sigarette elettroniche, non esiste emergenza sanitaria tra i giovani

Il professore catanese Riccardo Polosa smentisce una ricerca statunitense secondo cui la sigaretta elettronica introdurrebbe i giovani al tabacco. “Non c’è alcuna epidemia di utilizzo delle sigarette elettroniche tra i giovani”.

(tratto da Sigmagazine bimestrale #5 novembre-dicembre 2017)

Negli Stati Uniti d’America il Surgeon General è il chirurgo generale della nazione, il capo esecutivo dello United States Public Health Service Commissioned Corps ed il portavoce delle questioni di salute pubblica all’interno del governo federale. Insomma, è tra le massime autorità in termini di salute pubblica. Ciononostante, lo scorso mese insieme ad alcuni esperti del settore dello svapo siamo riusciti a smentire alcune sue affermazioni sull’utilizzo della sigaretta elettronica tra i giovani americani.
Con una revisione pubblicata sull’Harm Reduction Journal, infatti, abbiamo spiegato che il report pubblicato dal Surgeon General nel 2016 si è basato più sulla finzione che sui fatti. Secondo i nostri dati “non c’è alcuna epidemia di utilizzo delle sigarette elettroniche tra i giovani”. Lo studio, firmato da me e redatto insieme al dottor Christopher Russell, al dottor Joel Nitzkin e al dottor Konstantinos Farsalinos, ha rilevato che i dati utilizzati nel report del Surgeon General sono stati presentati e interpretati in maniera così fuorviante da sollevare preoccupazioni esagerate circa i rischi per la salute, tanto da indurre la gente a concludere che la commercializzazione e la diffusione dello svapo sia una crisi sanitaria pubblica.
In queste affermazioni, l’interpretazione della scienza è talmente erronea da mettere in discussione l’integrità scientifica dello stesso report. Lungi dall’essere una crisi sanitaria, abbiamo rilevato che i dati contenuti nel report in realtà dicono il contrario: anni di ricerche e sondaggi rappresentativi a livello nazionale indicano che l’uso della sigaretta elettronica tra i giovani statunitensi è poco frequente o sperimentale e trascurabile tra i giovani non fumatori; i crolli più alti nei tassi di fumo negli Stati Uniti si sono verificati quando le ecig sono diventate sempre più disponibili ed, infine, la gran maggioranza della pur piccola percentuale di giovani americani che ha dichiarato di usare regolarmente una ecig consuma effettivamente liquidi privi di nicotina.
Secondo il nostro studio, peraltro, la maggior parte delle prove presentate nel report a proposito del danno da nicotina non è applicabile all’uso della sigaretta elettronica perché si basa quasi esclusivamente sull’esposizione alla nicotina da fumo di sigaretta e non da aerosol di sigaretta elettronica.
Ci è voluto molto coraggio per criticare il Surgeon General ma il report era così fuorviante che ha richiesto un’analisi critica da parte del mondo della scienza impegnato ormai da anni nello studio di questi strumenti.
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