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Sostenere la sigaretta elettronica significa anche combattere il cancro

Il professor David Khayat, capo del servizio di oncologia di Pitié Salpêtrière: "L'ecig consente di appagare la voglia di nicotina in maniera molto meno tossica e pericolosa".

Non crede ad un mondo senza tabacco, come da tempo annunciano le multinazionali, ma crede ad un mondo di sigarette elettroniche e riscaldatori. Ovvero, prodotti a rischio ridotto. Parole di David Khayat, capo del servizio di oncologia di Pitié Salpêtrière, in Francia. “Credo – spiega il medico – che il futuro sarà tecnologico, con tutto quello che comporta. Cioé, avremo dispositivi che consentiranno di fumare in maniera meno nociva e meno cancerogena della sigaretta tradizionale. Fino ad oggi si sono usate espressioni come “Fumo o non fumo”, “Rischio il cancro o non rischio il cancro”. Oggi non è più così. Ci sono strumenti come le sigarette elettroniche, che probabilmente sono forme di tabagismo, che consentono di appagare la voglia di nicotina in maniera molto meno tossica e meno pericolosa. Credo – conclude Khayat – che la soluzione migliore in futuro non è quella di proibire o vietare ma, al contrario, di sostenere questi prodotti”.

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