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Sigarette elettroniche, nessun danno nel lungo termine

Nel corso del convegno ospitato presso il Parlamento europeo diffusi i risultati di una epocale ricerca nel lungo termine. "Nessuna preoccupazione di salute è associata all'uso a lungo termine di ecigs".

di Stefano Caliciuri

I nostri studi più recenti sono rassicuranti in quanto nessuna preoccupazione di salute è associata all’uso a lungo termine di ecigs. La maggior parte degli scienziati di tutto il mondo sarebbero d’accordo che sono uno strumento di riduzione del danno. Promuovere un ulteriore accesso alle sigarette elettroniche può ridurre il rischio e riparano il danno“.
È quanto riferito da Riccardo Polosa, tra i maggiori ricercatori in materia di vaping applicato alla salute pubblica, in occasione del convegno svoltosi presso il Parlamento europeo. E ha aggiunto: “L’Unione Europea deve collaborare con la comunità scientifica internazionale per promuovere una strategia di riduzione del danno utile a raggiungere il bene dei cittadini europei. Si tratta di un’opportunità che finora ha mancato e che è importante per combattere uno dei più seri problemi di salute pubblica. Sono contento, a tal proposito, che l’evento di oggi abbiamo dimostrato che esiste un desiderio politico di cambiare questo percorso”.
Una notizia che farà certamente discutere i detrattori ma che per il futuro della sigaretta elettronica segna un punto epocale. L’appuntamento è stato organizzato dall’eurodeputato catanese di Forza Italia Giovanni La Via. Tra i relatori molti componenti del comitato scientifico internaizonale sulla sigaretta elettronica.
Il prossimo anno l’Unione europea rivestirà un ruolo da protagonista per quanto riguarda la sigaretta elettronica. Oltre alla revisione della Tpd, direttiva che riguarda i tabacchi, sarà impegnata anche nella revisione della direttiva fiscale che regolamenta le accise sui tabacchi. Sia le istituzioni sanitarie che le multinazionali del tabacco sono impegnate a far estrapolare dalla direttiva le imposte sul vaping. E, al contempo, redigere un piano di lavoro che possa garantire al settore della sigaretta elettronica autonomia fiscale e normativa. Anche in Europa, dunque, si sta volgendo verso l’indipendenza del vapore dal fumo. L’obiettivo è dimostrare che il vaping non può essere regolamentato come un prodotto del tabacco, prima di tutto perché non lo contiene e poi perché oggettivamente è un prodotto del tutto differente. A livello sanitario, mentre il fumo è una piaga sociale, il vaping è uno strumento del danno che dovrebbe essere incentivato e sostenuto dalle istituzioni nazionali.

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