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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 25 al 31 marzo

Netflix sotto accusa, troppi fumatori nelle serie tv La Truth Initiative, organizzazione statunitense per la salute pubblica, ha accusato Netflix di mostrare nelle sue serie tv un numero troppo alto di scene in cui i personaggi fumano.

UsaNetflix sotto accusa, troppi fumatori nelle serie tv
La Truth Initiative, organizzazione statunitense per la salute pubblica, ha accusato Netflix di mostrare nelle sue serie tv un numero troppo alto di scene in cui i personaggi fumano. Secondo uno studio dell’associazione, elaborato passando al setaccio le serie di maggior successo andate in onda tra il 2015 e il 2016, le esclusive di Netflix contengono 319 scene in cui viene fumata una sigaretta: sono più del doppio delle 139 scene dei programmi trasmessi sulla tv via cavo. L’esibizione nei film di protagonisti con la sigaretta in mano porta all’emulazione, denuncia l’associazione, soprattutto fra i più giovani, spingendoli a replicare nella vita reale gli atteggiamenti degli attori preferiti. La soluzione: incentivare le serie in cui non vi è promozione al fumo, escludere dalle serie esistenti le scene in cui i protagonisti fumano.

Gran BretagnaDa Westminster il via alla campagna per il vaping e contro il fumo
La Gran Bretagna si conferma in prima fila nella promozione della sigaretta elettronica come strumento prioritario per abbandonare il tabagismo. Questa settimana la UK Vaping Industry Association (UKVIA) si è presentata al Palazzo di Westminster, la famosa sede del parlamento di Londra, per lanciare con i membri della House of Lords, guidati dal presidente di tutti i gruppi parlamentari Mark Pawsey, Vapril, una campagna di incoraggiamento a smettere di fumare passando al vaping. “Svapare è ora riconosciuta come una delle strade migliori per abbandonare il fumo”, ha detto Pawsey illustrando l’iniziativa, “e per questo offre un’opportunità più grande per suscitare un impatto positivo e significativo sulla salute pubblica della nazione”. La necessità di una campagna di sensibilizzazione è data dal fatto che solo un fumatore su dieci è a conoscenza dei miglioramenti qualitativi sulla salute offerti dall’ecig rispetto alla sigaretta tradizionale, ha aggiunto Pawsey.

AustraliaDivieto uso nicotina in ecig ostacola l’addio al tabacco
Secondo l’Australian Tobacco Harm Reduction Association (ATHRA) il divieto di utilizzare la nicotina nei liquidi per ecig vigente in Australia ha impedito la possibilità di salvare centinaia di migliaia di vite australiane. È quanto scrive Trent Zimmerman, presidente dell’House of Representatives Standing Committee on Health, Aged Care and Sport, il cui rapporto è stato presentato questa settimana a Canberra. L’Australia, nonostante la sua lunga tradizione di lotta al fumo, mancherà gli obiettivi di riduzione dei fumatori che si era data per il 2018 (-10%), perché non sfrutta a pieno i nuovi metodi alternativi offerti, ad esempio, dalle sigarette elettroniche. A differenza di quanto accade in Gran Bretagna o Nuova Zelanda, sostiene Zimmerman, in Australia si fatica a capire che l’uso di liquidi con nicotina può rappresentare l’unica strada per quei fumatori incalliti che non sono riusciti a smettere con i metodi tradizionali. Così facendo si perde un’opportunità straordinaria nella battaglia a favore della riduzione del danno.

GreciaDivieto di vaping in luoghi e trasporti pubblici
Ancora una decisione giudiziaria controversa. Il Consiglio di Stato greco ha stabilito che la sigaretta elettronica “è sottomessa alle stesse restrizioni che riguardano la sigaretta tradizionale, compreso il divieto di pubblicità e di sua utilizzazione nei luoghi pubblici e sui trasporti. La controversia non è tanto nel divieto in sé ma nella sua giustificazione attraverso l’equiparazione tra vapore e fumo, che non tiene conto – anzi contraddice – tutte le ultime ricerche scientifiche delle principali organizzazioni sanitarie. Non è un caso che la Grecia sia in cima alla classifica dei paesi con più fumatori nell’Unione Europea.

AustriaGoverno rivede il divieto assoluto di fumare nei caffè
Doveva partire a maggio il divieto assoluto di fumo nei caffè austriaci ma il nuovo governo ha depennato la legge che era stata varata dal precedente esecutivo. Era una delle condizioni poste dal partito nazional-populista Fpö nelle trattative di governo con i popolari. Così l’Austria resta uno degli ultimi Stati occidentali a permettere ancora il fumo nei caffè, che specie a Vienna sono una vera istituzione storica. “Finora non era mai successo che un Paese tornasse indietro rispetto a una decisione presa in materia di fumo nei locali”, ha detto l’ex ministro della Salute Pamela Rendi-Wagner. Si stima che 13.000 austriaci muoiano ogni anno a causa del fumo. Secondo l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), quasi un quarto degli austriaci fuma quotidianamente: nell’Ue solo greci e bulgari fumano di più, ma tra le donne l’Austria balza al primo posto. La possibilità di fumare nei caffè è ritenuta una delle cause per cui l’Austria è stata definita “il posacenere d’Europa”, e questo in aperta contraddizione con il fatto che da nove anni Vienna risulti al primo posto fra le capitali europee con la più alta qualità della vita. Nel frattempo le associazioni mediche hanno avviato la sottoscrizione per indire un referendum.

RomaniaAllarme lanciato contro i riscaldatori di tabacco
Si chiama Raed Arafat, di professione medico, è segretario di Stato al ministero dell’Interno rumeno e, come indica il suo nome, è di origine palestinese. È anche stato nominato lo scorso anno tra le 100 personalità più influenti del mondo arabo. Ma il medico-politico rumeno-palestinese è soprattutto il più accanito antagonista del tabagismo, in ogni sua forma. L’ultima sua battaglia si è indirizzata contro quelli che ha definito “dispositivi di sigarette senza fumo”. In un lungo post su Facebook, Arafat ha denunciato “il ritorno in forza di un’offensiva mediatica orchestrata dall’industria del tabacco attraverso pubblicità aggressiva a favore di sigarette senza fumo”. Si tratta dei riscaldatori di tabacco con cui, secondo Arafat, le multinazionali fanno passare l’idea di un minor danno per la salute: una strategia pericolosissima per i più giovani, conclude il medico, che in questo modo si avvicinano in maniera solo apparentemente (meno) innocua al tabacco.

FranciaNessun sostegno per chi smette di fumare con l’ecig
Il governo francese adotta una serie di misure di sostegno finanziario per chi utilizza metodi alternativi per smettere di fumare. ma tra questi non è contemplata l’ecig. Lo hanno detto il primo ministro, Edouard Philippe, e il ministro della sanità, Agnés Buzyn, illustrando le misure che accompagneranno l’aumento del prezzo dei pacchetti di sigarette, il cui costo è salito da marzo a 8 euro e toccherà i 10 euro entro il 2020. Chi dunque vuole smettere di fumare attraverso il vaping, dovrà pagarsi le spese di tasca propria. Le associazioni di vaping sospettano che il governo abbia voluto in questo modo strizzare l’occhio all’industria farmaceutica.

UsaLa misurazione degli e-liquids di Ivanka Trump
L’immagine decisamente inconsueta ha fatto il giro dei social media, dando vita alla consueta gara di fotomontaggi. Ivanka Trump con tanto di camice, guanti protettivi di silicone e occhiali a schermo sul naso, all’interno di un laboratorio, mentre misura con provette e alambicchi la quantità di nicotina in un liquido per sigarette elettroniche. L’occasione è stata la visita della First Daughter nello Stato dell’Iowa per promuovere un’iniziativa di sviluppo delle infrastrutture dell’amministrazione americana. Ivanka Trump ha pubblicato su Twitter (il media preferito anche dal padre presidente per la sua comunicazione politica) una serie di foto della visita, tra cui quella che la ritrae in un laboratorio alle prese con la misurazione di nicotina in un liquido per ecig. La foto che invece qui vi mostriamo è uno dei fotomontaggi della rete, con la figlia di Trump che indossa una divisa dell’ex Armata Rossa sovietica.

 

FranciaPer il prossimo Vapexpo si torna a Parigi
Si è appena concluso il Vapexpo a Lille, con il consueto bilancio di successo che accompagna ormai ogni fiera sul vaping in Europa e già è stata resa nota la località del successivo appuntamento. Per il prossimo Vapexpo si torna a Parigi, per la precisione a Paris Nord Villepinte. Naturalmente fissate anche le date: 5, 6 e 7 ottobre.

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