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Sigarette elettroniche, appello Liaf: “Riconoscere evidenze scientifiche”

Non si era mai vista una unità così partecipata e condivisa. Tutte le sigle del vaping, una multinazionale del tabacco e la Lega antifumo sono state ricevute dal sottosegretario alla Salute uscente Faraone.

C’erano anche una multinazionale del tabacco e la Lega italiana antifumo insieme alle associazioni del vaping all’incontro svoltosi al Ministero della Salute con il sottosegretario uscente Davide Faraone. E proprio la Liaf dirama un comunicato per diffondere la propria posizione a 24 ore dall’incontro.
I funzionari del ministero si sarebbero dimostrati ben disposti a “valutare il report con le ultime evidenze scientifiche internazionali presentato dalla Lega Italiana Anti Fumo” e già nelle prossime settimane si impegnerebbero “a condividere insieme a voi un nuovo percorso per una giusta regolamentazione delle sigarette elettroniche”.
Il sottosegretario ha spiegato che “nell’attesa di una nuova fase governativa, siamo qui ancora una volta per ascoltare le vostre proposte e cercare insieme di trovare una soluzione che possa essere condivisa anche con l’Istituto Superiore di Sanità” ha affermato Faraone.
All’incontro, promosso dall’associazione EIM, erano presenti le sigle associative del settore: Anafe, Anide, Uniecig, Coiv, Anpvu, Vapit e Aise. Oltre la stessa Liaf era presente la multinazionale Fontem Ventures. 
Nell’incontro – si legge nel comunicato firmato dalla Liaf – è emersa la disponibilità dei rappresentanti del Ministero, non appena la situazione politica lo consentirà, a procedere ad incontri tecnico scientifici  finalizzati all’accertamento sia della riduzione del danno che dei criteri valutativi della qualità dei liquidi utilizzati nello svapo individuando le basi per una normazione efficace dell’ambito produttivo. Altro aspetto è stato il considerare la distribuzione specializzata quale canale isolato dal contesto del fumo tradizionale utile pertanto nell’allontanamento dal tabagismo e soprattutto nell’evitare l’avvicinamento da parte dei più giovani alle sigarette”.
Tutti gli stati membri sono stati chiamati al recepimento della normativa europea soprattutto dal punto di vista della sicurezza e qualità dei prodotti con situazioni, quale quella inglese, in cui lo stato ha valorizzato la diffusione dell’utilizzo della sigaretta elettronica. Un esempio dal quale l’Italia potrebbe assumere posizioni almeno di tutela e di favore allo sviluppo e diffusione dello svapo.
E’ per questo motivo che, riportando anche la voce stessa delle associazioni, Liaf si augura “che le autorità sanitarie non si ostinino a restare sorde davanti all’intera comunità scientifica internazionale che continua a dimostrare l’efficacia delle sigarette elettroniche nella riduzione del danno derivato dal fumo di sigaretta convenzionale, condannando in questo modo il settore ad un lento ed inesorabile oblio”.

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