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Anpvu entra in coalizione mondiale consumatori sigarette elettroniche

L'associazione italiana presieduta da Carmine Canino è accettata nel network Innco che presto aprirà confronto con governo italiano.

È con grande orgoglio che annuncio l’ingresso dell’Associazione Consumatori ANPVU alla rete mondiale delle Associazioni di Consumatori di nicotina INNCO.
Da oggi anche l’Italia volta pagina e con l’ammisssione ad INNCO, notizia da poco giunta da Varsavia, vogliamo essere anche noi l’avanguardia di una rivoluzione mondiale della riduzione del rischio. “I vaporizzatori personali offrono ai Consumatori delle alternative molto più sicure del tabacco fumato e, contrariamente alle terapie sostitutive convenzionali, sono apprezzate dai consumatori”.
La Rete Internazionale delle Organizzazioni di Consumatori INNCO ha vinto, di recente, una piccola, ma significativa battaglia. INNCO è stata infatti accreditata fra le Organizzazioni non governative alla riunione di alto livello delle Nazioni Unite sulle malattie non trasmissibili, fra le quali vi sono quelle fumo-correlate. “Il nostro scopo – commentano i responsabili della rete – è portare il punto di vista dei consumatori e una più ampia comprensione scientifica a questo importante processo”.
INNCO ha la sua ragione di esistere proprio per il confronto con le organizzazioni sovranazionali in generale e con l’Oms in particolare. Raggruppa sotto il suo ombrello 31 associazioni provenienti da 27 diversi Paesi del mondo, dalla Francia alla Malesia, dalla Nuova Zelanda alla Finlandia, dalla Grecia al Messico, dal Regno Unito alle Filippine ed ora anche l’Italia. I dati recentemente diffusi in occasione della “giornata mondiale senza tabacco” dal nostro Istituto Superiore di Sanità, evidenziano che nel nostro Paese i fumatori sono aumentati – anche tra i più giovani – e tornati ai livelli del passato decennio, mentre gli utilizzatori dei vaporizzatori personali sono diminuiti.
In Italia, ancora oggi, il tabagismo costituisce il primo fattore di rischio di malattie croniche non trasmissibili. Il Piano Nazionale della prevenzione 2014-2018 ha impegnato tutte le regioni a ridurre la prevalenza dei fumatori del 10%, potenziando le politiche antifumo e cercando di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di ridurre, entro il 2025, la mortalità precoce per malattie non trasmissibili del 25%.
In un simile contesto, riteniamo che le Istituzioni italiane possano e debbano profondamente ripensare al ruolo da attribuirsi al “vaping” ed alla sigaretta elettronica, la cui regolamentazione “punitiva”, tradisce ad oggi una totale ed ingiustificata equiparazione alla “sigaretta analogica”, in primis per tramite della esorbitante imposta di consumo prevista all’art. 62 quater d.lgs. 504/95 e gravante sui “liquidi da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina” determinata in modo illogico ed irrazionale secondo, per l’appunto, un criterio di equivalenza con le sigarette “analogiche”.
Allo stato difettano nel nostro Paese studi Istituzionali in merito, a fronte del fatto che altri Stati hanno adottato politiche di favore per il “vaping”, muovendo dalla mole di contributi scientifici che ne hanno certificato la valenza a diminuire quasi totalmente la dannosità derivante dal fumo analogico, oltre che dalle migliaia di testimonianze di persone che grazie alla sigaretta elettronica hanno smesso o diminuito il consumo di sigarette tradizionali, aumentando enormemente la qualità della propria vita.
In sintesi porteremo all’attenzione di INNCO l’attuale regolamentazione italiana che riteniamo non sufficientemente rispettosa del diritto alla salute dei consumatori, nonché dei diritti degli operatori ad agire in un mercato concorrenzialmente leale e corretto, attraverso regole certe e giuste che possano valere per tutti.
Per l’insieme di tali ragioni coinvolgeremo INNCO al fine di portare anche il governo Italiano ad una rivalutazione dell’attuale impianto normativo e conseguente introduzione di un regime maggiormente rispettoso dei diritti di consumatori del nostro Paese ribadendo con forza e convinzione che l’intento e l’auspicio di ANPVU è quello di vedere finalmente anche lo Stato italiano approvare e condividere le politiche del Regno Unito dove il vaping viene promosso e incentivato dal proprio Ministero della Salute.
L’auspicio è, altresì, quello che le politiche di controllo del tabacco vadano oltre i soliti metodi di sensibilizzazione, prevenzione e cessazione totale del consumo e prendano in seria considerazione anche l’introduzione delle “sigarette elettroniche” quale serio strumento per la lotta al tabagismo.
Il Direttore dello sviluppo della rete Innco, la britannica Judy Gibson, dichiara: “INNCO vuole essere l’avanguardia di una rivoluzione mondiale della riduzione del rischio. Rappresentiamo più di 20 milioni di consumatori e vogliamo assicurare che, anche in Italia con l’associazione Anpvu, i loro diritti siano rispettati. “Niente per noi senza di noi’, è ora di aprire il dialogo”.

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