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Sigarette elettroniche, dal Paradiso britannico all’Inferno thailandese

In occasione del Global Forum on Nicotine di Varsavia eletti i Paesi migliori e peggiori sul fronte del vaping.

Gli esperti di vaping e tabacco riunitisi a Varsavia per l’annuale Global Forum on Nicotine hanno votato le regolamentazioni e le normative migliori e peggiori del mondo. La Thailandia ovviamente è risultata essere la terra in cui nessun vaper vorrebbe nascere. Il possesso di una ecig, anche in tasca ad un turista, porta all’arresto. Ed in effetti casi del genere sono già successi e la vicenda ebbe risonanza mediatica internazionale. Il secondo peggior paese è l’Australia, nonostante la presenza di importanti gruppi di sensibilizzazione pro vaping. La palma di Paese più aperto che dovrebbe fare da scuola per gli altri è la Gran Bretagna, seguita da Germania e Francia.
Quattro anni fa la Gran Bretagna stava cercando di bandire totalmente le e-cig – spiega Gerry Stimson della charity New Nicotine Alliance – Oggi ha tre milioni di svapatori, e questo sta accelerando il declino dei fumatori tra i britannici“. Dimostra quindi che le politiche di riduzione del danno e antifumo devono passare necessariamente dal sostegno del vaping.

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