Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Tassa europea ecig, Sovape respinge al mittente questionario italiano

"Manca una valutazione dell'impatto sociale e sanitario dell'imposizione di una fiscalità specifica su un prodotto che riduce il danno da fumo".

Non comprendiamo l’origine delle aliquote d’imposta menzionate per un prodotto di consumo che non contiene tabacco e non ha l’impatto negativo sulla salute che hanno le sigarette”. Con queste parole l’associazione francese Sovape declina l’invito a rispondere a un questionario sulla tassazione dei prodotti del vaping. Il questionario era stato inviato dalla società italiana Economisti Associati di Bologna, incaricata dalla Direzione generale Fiscalità e Unione doganale della Commissione europea di redigere uno studio che dovrà stabilire la struttura e l’importo delle accise armonizzate.
L’associazione francese, però, rileva come nel documento manchi completamente una valutazione dell’impatto sociale che l’imposizione di una eventuale tassa avrebbe soprattutto sulle classi sociali economicamente più svantaggiate della popolazione. “La valutazione degli effetti della repressione fiscale di una alternativa a rischio ridotto dovrebbe prendere in considerazione il suo impatto in termini di giustizia sociale”, spiega Sovape nella sua risposta. E poi specifica, parlando anche del nostro Paese: “Su questo punto, ci preoccupano le situazioni drammatiche riportate dai Paesi che hanno messo in pratica delle misure fiscali sul vaping. Uno studio sull’impatto sulla salute pubblica e sociale delle politiche portoghesi, italiane e ungheresi su questo tema, servirebbe a fare chiarezza”.
Insomma, l’associazione francese sottolinea come il tema del vaping non possa essere trattato solo come una questione erariale, come purtroppo è successo in Italia. Per valutare se applicare una tassa specifica e il suo ammontare, bisogna necessariamente tenere conto delle implicazioni che queste misure avrebbero sulla salute pubblica. Rendere più costoso e dunque più difficile l’accesso a uno strumento di riduzione del danno da fumo, può non essere una buona idea. Ci sarebbe piaciuto anche trovare qualcosa – specifica Sovape nella sua risposta firmata da Nathalie Dunand – sull’uso di una parte delle tasse sulle sigarette di tabacco per sostenere il passaggio dal tabagismo a soluzioni a rischio ridotto”. Ma neanche di questo c’è traccia sul questionario, nonostante, continua la lettera “la popolazione europea soffra di malattie, a volte gravemente invalidanti, legate al tabagismo”.
Per tutti questi condivisibili motivi, l’associazione Sovape respinge al mittente il questionario sulla tassazione europea. “Gli orientamenti paradigmatici alla base del vostro questionario – spiegano – non ci sembrano appropriati per consentirci di esprimere in maniera precisa e intelligente gli interessi della difesa di un approccio globale alla riduzione del rischio, che caratterizza la nostra associazione”.

Articoli correlati