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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 17 al 23 giugno

Un nuovo studio sull'impatto della sigaretta elettronica sulla salute ha evidenziato un aspetto finora rimasto in ombra: il vapore non incide sulla qualità della voce dei vapers quanto il fumo su quella dei fumatori.

di Pierluigi Mennitti

TurchiaStudio, l’ecig incide molto meno del fumo sulla qualità della voce
Un nuovo studio sull’impatto della sigaretta elettronica sulla salute ha evidenziato un aspetto finora rimasto in ombra: il vapore non incide sulla qualità della voce dei vapers quanto il fumo su quella dei fumatori. La ricerca, diretta da Birgül Tuhanioglu della Health Science University Adana City Hospital (nel sud della Turchia) e pubblicata sul Journal of Voice, conclude che l’impatto dell’ecig sulle corde vocali di uno svapatore e sulla qualità complessiva della sua voce è di gran lunga inferiore a quella del fumo di tabacco. Un ulteriore tassello contro la convinzione che fumo e svapo siano la stessa cosa, sottolineano i ricercatori. L’indagine è stata condotta su 81 persone, suddivise in tre gruppi: svapatori, fumatori e non fumatori. L’Health Science University è una delle istituzioni leader nello studio delle malattie otorinolaringoiatriche generalmente associate al fumo. L’approfondimento su Sigmagazine.

Corea del SudAvvertimenti e immagini shock anche sulle confezioni di sigarette elettroniche
La Corea del Sud azzarda un passo ulteriore verso la criminalizzazione della sigaretta elettronica. Dal 23 dicembre prossimo una nuova legge imporrà immagini e avvisi contro i rischi della nicotina sia sui pacchetti di sigarette che sulle confezioni di ecig. Per quanto riguarda le sigarette tradizionali, i messaggi dovranno contenere anche informazioni sugli effetti secondari causati dal tabacco alla salute. Per le sigarette elettroniche sono previsti immagini e avvisi riguardanti la nicotina e componenti cancerogeni. L’Asia sudorientale si conferma l’area mondiale più refrattaria ad abbracciare il vaping come alternativa più salutare al tabacco.

Nuova ZelandaSi è aperto il dibattito sul galateo dello svapatore
Dopo la recente autorizzazione della sigaretta elettronica si è aperto sui media in Nuova Zelanda un dibattito su come si debbano comportare gli svapatori nei luoghi pubblici. Si discute del galateo dei vaper, del fastidio che le grandi nuvole di vapore (meno odorose ma più evidenti rispetto a quelle di sigaretta) possono comunque provocare in chi non è un consumatore ed altre questioni sulle abitudini differenti tra vaper e fumatori. Autorità politiche e associazioni di settore stanno lavorando alla presentazione di linee guida di comportamento, tuttavia quel che emerge dal dibattito generale è l’enorme minor rischio per la salute (fino al 95%) del vapore rispetto al fumo di tabacco.

GermaniaVentiduenne in guerra contro i mozziconi di sigarette
In Francia si discute della possibilità di introdurre una tassa sui mozziconi di sigaretta: un centesimo a pacchetto da destinare a un fondo per la pulizia di strade, piazze e spiagge dai fastidiosi residui della sigaretta. La particolarità della proposta è che la tassa sarebbe interamente a carico dei produttori. Sigmagazine ha lanciato l’idea che anche l’Italia si metta sulla scia francese, utilizzando i circa 715 milioni di euro stimati per ripulire i 7mila chilometri di costa. A Berlino c’è chi il lavoro di raccolta dei mozziconi e lo fa gratis. Il Berliner Kurier ha raccontato la storia del 22enne Pierrick Le Paven, un attivista ecologista, che nel giro di una settimana ha raccolto in 12 bottiglie di plastica 11mila mozziconi di sigarette nel quartiere Mitte della capitale. Le Paven non è nuovo a iniziative di questo genere: prima di Berlino si era spezzato la schiena a raccogliere 4mila mozziconi nella città di Erfurt, il capoluogo della Turingia. Il suo intento è quello di sensibilizzare prima di tutto i cittadini, gli autori di questa subdola forma di inquinamento.

GiapponeStudio, rischi udito per bambini esposti al fumo
Una nuova ricerca giapponese ha evidenziato come l’esposizione al tabacco, sia durante la gravidanza che nei primi mesi di vita di un bambino, sia associata a una disfunzione dell’apparato uditivo più elevata. La ricerca, elaborata con il contributo dell’Università di Kyoto e pubblicata sul periodico scientifico Pediatric and Perinatal Epidemiology, ha indagato oltre 50mila bambini nati tra il 2004 e il 2010 nella città di Kobe. I dati sono inequivocabili: “Questo studio dimostra chiaramente che la prevenzione all’esposizione al fumo di tabacco durante la gravidanza e dopo la nascita può ridurre i rischi per i bambini di problemi di udito“, ha commentato Koji Kawakami, docente all’ateneo di Kyoto.

GermaniaDove è più rischioso svapare in vacanza?
In vista delle vacanze estive, la rivista online tedesca E-garage ha pubblicato una specie di atlante mondiale del vaping per illustrare le regole del settore nelle mete principali delle ferie. Mentre in Europa le regole tendono a una certa uniformità e il problema maggiore è legato alle alte tasse sui liquidi in alcuni Paesi (curiosamente non viene citata l’Italia, ma è solo una disattenzione), la situazione è particolarmente critica nell’Asia sudorientale (una meta extraeuropea molto frequentata dai tedeschi), negli Stati del Golfo persico e in Sud America, così – in maniera crescente – in molti Stati degli Usa. La lista realizzata dalla rivista tedesca non si distacca molto dalla classifica uscita dagli esperti riuniti al Global Forum on Nicotine che si è svolto la scorsa settimana a Varsavia, che vede Gran Bretagna e Thailandia ai poli opposti della libertà di svapo. L’elenco di Varsavia in dettaglio nell’articolo su Sigmagazine.

Gran Bretagna I sei luoghi peggiori al mondo dove svapare
Un blogger inglese, James Dunworth, ha stilato la classifica dei sei luoghi peggiori al mondo per gli svapatori. Si tratta di una classifica del tutto personale, come avverte l’autore, ma ha il vantaggio di essere stilata sulla sua reale esperienza, giacché si tratta di posti dove il blogger è realmente stato e ha provato a svapare in pubblico. Una lista che torna utile in queste settimane di organizzazione delle vacanze. In cima alla classifica si piazza una delle mete extraeuropee più gettonate (non solo d’estate), Dubai, seguita da Singapore e poi non da un luogo fisico ma da una compagnia aerea: Qatar Airways. In fila seguono poi Hong Kong, il Punjab indiano e la Thailandia. Per chi segue regolarmente le notizie dal mondo di Svapoword, la classifica di Dunworth non sarà una sorpresa.

GermaniaIl Bundestag discute proposta di divieto della pubblicità per l’ecig
Per il momento è solo una discussione nel Bundestag, il parlamento tedesco, sulla base di una proposta dei Verdi, partito che si colloca all’opposizione. Ma sulla scia di un completo divieto di pubblicità per i marchi di sigarette (in qualsiasi forma), gli ecologisti vorrebbero estendere tale proibizione anche alle sigarette elettroniche. Posizioni favorevoli sono state esplicitamente espresse dai partiti di sinistra (Linke e socialdemocratici), obiezioni invece sono arrivate dai liberali. Oltre alla generale visione paternalistica della politica in Germania, un ruolo importante ha giocato negli interventi proibizionisti il tema della tutela dei giovani, aspetto su cui tuttavia esistono studi scientifici per nulla allarmanti per quel che riguarda il vaping.

PoloniaForum on Nicotine premia autore italiano di un cortometraggio antifumo
Il Global Forum on Nicotine di Varsavia ha incoronato il programmatore digitale italiano, Gianluca Fratellini, con la palma Visionary Awards per Life in Smoke, una vita in fumo, cortometraggio contro il tabagismo. Su Sigmagazine l’articolo di approfondimento sul corto e sulla figura di Fratellini.

GermaniaBerlino apre la guerra ai shisha-bar
Bar e caffè dove è possibile fumare le water-pipe (shisha) fanno da tempo parte del panorama ricreativo di Berlino, grazie all’ampia comunità turca e araba che da decenni è integrata in città. Il settore stesso, che in autunno organizza una fiera a Berlino assieme a quello del vaping, rappresenta anche una florida attività economica. Negli ultimi tempi vi è stata però una vera esplosione dei cosiddetti shisha-bar, diffusisi in molti quartieri della capitale, non solo quelli a forte presenza turca e araba, cosa che ha suscitato preoccupazione tra i cittadini. Anche perché queste attività sono state a volte collegate con infiltrazioni di gruppi criminali e diffusione del lavoro nero. Di recente sono anche aumentati i ricoveri in ospedale per inalazione di sostanze tossiche proprio nei shisha-bar. Per evitare un’accusa indiscriminata e separare buone da cattive gestioni, il Senato cittadino di Berlino ha promesso una maggiore regolamentazione di queste attività.

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