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Sigarette elettroniche, la Commissione europea se ne lava le mani

Ad una interrogazione presentata dai gruppi popolari e socialisti e democratici, il commissario Andriukaitis risponde con il solito giro di parole all'europea che non significa nulla se non prendere tempo ed evitare il confronto.

La sigaretta elettronica torna a far parlare di sè negli uffici della Commissione europea. I deputati popolari Giovanni La via e Alberto Cirio, insieme con i deputati socialisti e democratici Elena Gentile e Pina Picierno hanno presentato una interrogazione per sapere se sia “a conoscenza, e intende tener conto, delle prove scientifiche a sostegno della riduzione del danno di questi prodotti rispetto al fumo di sigaretta convenzionale“. Chiedendo anche rassicurazioni sul fatto che nei contesti internazionali “sia garantita una regolamentazione differenziata tra sigarette convenzionali, sigarette elettroniche e nuovi prodotti del tabacco in piena coerenza con la direttiva europea sul tabacco“. Nella premessa, i deputati hanno puntualizzato che il tabacco “è la più grande causa di morte in Europa e le malattie correlate al fumo rappresentano un onere significativo per i sistemi di sanità pubblica. In questo contesto negativo, l’uso di sigarette elettroniche ha consentito a 7,5 milioni di europei di smettere di fumare e a 9 milioni di ridurre il fumo di sigarette convenzionali. Oggi l’UE, su proposta della Commissione europea, è chiamata ad esprimere la propria posizione sulla regolamentazione di questi prodotti in contesti internazionali (FCTC — COP8). Diverse organizzazioni sanitarie internazionali, come il Royal College of Physicians, la Public Health England e la US National Academy of Sciences, hanno già riconosciuto le sigarette elettroniche come alternative meno dannose rispetto a quelle convenzionali e come strumenti efficaci per smettere di fumare“.
Il commissario Andriukaitis ha risposto in pieno stile istituzionale europeo, ovvero senza dire pressoché nulla che non sia la solita solfa sul dialogo tra Unione europea e Paesi membri e sulla mancanza di dati scientifici certi. L’articolo 20 della direttiva sui prodotti del tabacco prevede norme di sicurezza e di qualità applicabili in tutta l’UE per le sigarette elettroniche. L’articolo segue un approccio prudente, che tiene conto della mancanza di prove conclusive sugli effetti nocivi a lungo termine, sui modelli di consumo e sulla misura in cui possono favorire la disassuefazione dal fumo. La Commissione segue gli sviluppi scientifici e del mercato, anche a livello internazionale, nel settore delle sigarette elettroniche e dei prodotti del tabacco di nuova generazione e scambia informazioni su questo tema con gli Stati membri. Come previsto all’articolo 28 della direttiva sui prodotti del tabacco, la Commissione presenterà una relazione sull’applicazione della direttiva entro maggio 2021, in cui analizzerà gli sviluppi del mercato, i modelli di consumo e l’incidenza delle sigarette elettroniche sui tentativi di disassuefazione dal fumo. Le singole categorie di prodotti come le sigarette, le sigarette elettroniche e i prodotti del tabacco di nuova generazione sono regolamentate a norma delle specifiche disposizioni della direttiva sui prodotti del tabacco. Per quanto riguarda i contesti internazionali, in preparazione di un potenziale dibattito sulle sigarette elettroniche e sui prodotti del tabacco di nuova generazione all’8a conferenza delle parti (COP 8) della convenzione quadro per la lotta al tabagismo, la Commissione collaborerà con la presidenza dell’UE e con gli Stati membri per coordinare le posizioni comuni dell’UE e si adopererà per garantire che qualsiasi decisione concordata sia pienamente conforme alla direttiva sui prodotti del tabacco“.

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