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New York, un candidato governatore amico della sigaretta elettronica

Larry Sharpe, in corsa per il Libertarian Party, promette un settore del vaping libero da vincoli e ingerenze dello Stato.

Si chiama Larry Sharpe, ha appena compiuto 50 anni, è laureato in antropologia, è imprenditore e consulente d’azienda e rappresenta la speranza per la comunità del vaping dello Stato di New York. Sharpe è, infatti, uno dei candidati che sfiderà Andrew Cuomo per la carica di governatore nelle elezioni del prossimo 6 novembre. E se l’attuale governor democratico non si è certo dimostrato un amico del vaping, la musica potrebbe cambiare se alla carica approdasse Sharpe. Il candidato del Libertarian party, infatti, ha più volte dichiarato di essere “un forte sostenitore della comunità del vaping” e si è anche sottoposto ad una multi-intervista con i rappresentanti di the Vaping Legion in cui prende impegni in puro stile libertarian: meno controlli e meno Stato per consentire al settore di crescere e prosperare.
I motivi di questa vicinanza, oltre che politici, sono personali. “Mia moglie ha usato la sigaretta elettronica per smettere di fumare, – ha scritto su Twitter – ho esperienza diretta di come il vaping salvi vite. È soprattutto per questo che sono a favore del vaping. Non è uno stratagemma politico per guadagnare voti, è una questione che mi riguarda personalmente”.
Naturalmente gran parte del settore del vaping si sta stringendo intorno a questo candidato e molti negozi specializzati stanno facendo campagna elettorale attiva per il candidato libertarian. Anche esponendo un manifesto messo a disposizione da Sharpe stesso con lo slogan “Hands off our vape”, giù le mani dal nostro svapo. Chiunque mastichi un po’ di politica americana sa quanto Andrew Cuomo sia un osso veramente duro e come sia improbabile che un candidato non espressione dei due grandi partiti tradizionali, quello repubblicano e quello democratico, approdi alla carica di governatore di uno Stato importante come New York. Ma la politica è anche piena di sorprese e comunque a Sharpe va il grande merito di aver portato il tema del vaping nel dibattito della campagna elettorale.

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