© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Dopo gli interventi tenuti presso il parlamento britannico e l’incontro con il governo giapponese, il professor Riccardo Polosa oggi a New York parteciperà alla terza assemblea generale delle Nazione Unite istituita dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sulle malattie non trasmissibili. Un’occasione unica per il direttore del CoEHAR (il Centro di ricerca internazionale per la riduzione del danno da fumo dell’Università degli studi di Catania), che interverrà come autorevole membro della comunità scientifica internazionale per parlare di politiche di salute pubblica e di soluzioni utili a ridurre l’impatto del fumo nel mondo.
Dalle 11 del mattino di New York (le 17 ora italiana) e sino alle 15 (le 21 in Italia), Polosa parteciperà al Multi-stakeholder Panels 1, la sessione durante la quale si affronteranno due temi importanti: il rafforzamento dei sistemi necessari per prevenire e controllare le malattie non trasmissibili e la promozione di stili di vita più sani. Ricordiamo che queste malattie (rappresentate dal cancro, dalle malattie cardiovascolari, dal diabete e dai disturbi respiratori cronici) sono oggi il principale rischio per la salute e lo sviluppo umano e hanno come fattore di rischio primario proprio l’abitudine al fumo.
Ad ottobre del 2017, infatti, la stessa Commissione delle Nazioni Unite ha pubblicato il documento “Time to deliver: report of the WHO Independent High-Level Commission on Noncommunicable Diseases” con il quale sono state elencate le raccomandazioni prioritarie per contrastare la comparsa delle malattie non trasmissibili causate principalmente dal tabagismo, dall’abuso di alcol, dall’alimentazione non corretta e dai bassi livelli di attività fisica.
L’obiettivo degli scienziati, oggi, è quello di presentare al vaglio della Commissione proposte ed esempi di buone pratiche già condivise con successo in altri Paesi del mondo. “L’attenzione mediatica verso questo evento di portata globale deve fare da eco alla grande rivoluzione che il mondo sta vivendo – ha detto il Polosa prima della partenza per gli Stati Uniti – presenterò a New York le evidenze scientifiche ed i risultati raggiunti in molti Paesi in questi anni grazie all’utilizzo di strumenti che riducono il rischio del fumo. Stiamo combattendo questa piaga cercando di cambiare definitivamente lo stile di vita di intere. Ma è necessario che le Istituzioni ci supportino in questo cambiamento che può rappresentare una grande opportunità”.
Polosa partecipa all’assemblea anche come consulente scientifico di Innco, la coalizione globale di associazioni di utilizzatori di sigaretta elettronica che, peraltro, proprio pochi giorni fa ha inviato all’Organizzazione Mondiale della Sanità una lettera aperta con la quale ha presentato le seguenti richieste: riconoscere l’uso di sigarette elettroniche come parte efficace della strategia di riduzione del danno; invertire la decisione presa alla COP7 per invitare i paesi a prendere in considerazione misure normative più restrittive sull’uso delle elettroniche; confermare che le sigarette elettroniche devono essere regolamentate come prodotti diversi dai tradizionali prodotti del tabacco. Le decisioni che verranno prese a New York saranno il punto di partenza di un nuovo modo di pensare e programmare la prevenzione globale. È una settimana fondamentale per le scelte future di politica antifumo. Dal 1 al 6 ottobre, infatti, a Ginevra si terrà l’ottava sessione della Conferenza delle Parti (COP 8) alla Convenzione quadro dell’Oms per il controllo del tabacco.