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Operazione GdF, Niswa & Vida Farm espone la sua versione

L'azienda interviene pubblicamente per esporre il suo punto di vista e contesta quanto diffuso dalla stampa a seguito del comunicato delle Fiamme Gialle di 48 ore fa.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Niswa & Vida Farma S.a.s. di Michele De Simone al fine di chiarire e di esporre la propria versione dei fatti in merito al sequestro di nicotina operato dalla Guardia di Finanza presso gli stabilimenti di Melito di Napoli nell’ambito dell’operazione “Nicocina”.

Ci teniamo a precisare innanzitutto che il sequestro, al quale la stampa locale e nazionale ha dato enorme risalto, riguarda unicamente 25 flaconi da un litro di nicotina allo stato liquido. L’autorità giudiziaria ha effettuato un sequestro probatorio e non preventivo, in pratica l’attività dell’azienda non è stata mai interrotta né messa in discussione la liceità della nostra produzione. Il sequestro è finalizzato unicamente a verificare il contenuto dei flaconi, nel caso in cui fosse stato realmente accertato un pericolo per la salute pubblica derivante dalla produzione, l’autorità giudiziaria avrebbe operato un sequestro preventivo dell’intera azienda, inibendoci la possibilità di proseguire la normale attività di produzione. Ci è stato attribuita, in maniera del tutto aprioristica e diffamatoria, dagli organi di stampa l’etichetta di contrabbandieri di nicotina causandoci già ad oggi un enorme danno commerciale e di immagine. Nessun contrabbando è mai stato posto in essere dalla nostra azienda, i servizi giornalistici basati su informazioni errate e parziali hanno raccontato inesattezze e cose lontane dalla realtà. Tutti i prodotti presenti nel nostro opificio sono stati acquistati regolarmente e sono di certa e precisa provenienza. La Guardia di finanza e l’autorità giudiziaria hanno, ovviamente, il diritto di svolgere tutti gli accertamenti che ritengono necessari riguardo la documentazione da noi fornita, tuttavia non è giusto, né deontologicamente corretta, la divulgazione di notizie da parte di organi di stampa di diffusione nazionale senza verificarne la veridicità.
Per motivi di sintesi, al fine di non rendere pesante la lettura del comunicato si evita di richiamare la normativa di riferimento e le recenti modifiche legislative come si precisa che nelle sedi opportune ci difenderemo dalle eventuali contestazioni che ci saranno mosse riguardo ad eventuali illeciti, che siamo certi di non aver commesso. Tuttavia è necessario precisare alcune questioni che ci stanno molto a cuore.
Si è parlato negli articoli e servizi che ci hanno riguardato di un’evasione dell’imposta di consumo di oltre un milione di euro, senza aver contezza del costo della nicotina e della normativa applicabile. Innanzitutto oggi non ci è stata mossa alcuna contestazione riguardo qualsivoglia evasione fiscale né è stata comminata sanzione nei nostri confronti.
La nostra azienda acquista regolarmente nicotina liquida dalla Alchem Europe azienda leader in Europa nel proprio campo. I costi di acquisto della nicotina liquida non sono assolutamente vicini a quelli inventati di sana pianta dai servizi giornalistici.
Le varie testate hanno asserito che avremmo acquistato il prodotto dalla Cina a 50-60 euro al kg anziché 600 euro. In realtà il costo reale praticato sul mercato è di circa 250 euro al kg, prezzo a cui abbiamo usualmente acquistato il prodotto. Pertanto, da parte nostra non è neanche configurabile l’evasione fiscale della portata descritta dalla stampa.
Nel servizio andato in onda nel TG3 regionale, si è, in modo assolutamente diffamatorio nei nostri confronti, ma anche nei confronti dei punti vendita che acquistano presso la nostra azienda parlato di vendita del prodotto sul mercato parallelo. Questa affermazione ci ha lasciato del tutto basiti, essendo la cessione a terzi rivenditori di nostri prodotti sempre fatturata e rispettosa della normativa di settore. Tale informazione falsa, già con la sola diffusione ci sta recando un danno economico rilevante ed auspichiamo che gli organi di stampa responsabili di tale azioni rettifichino prontamente quanto asserito.
Ultima precisazione, forse la più importante in quanto ne va della serietà e dell’immagine dell’azienda, non vi erano lavoratori al nero all’interno della ditta. È inopinatamente stata diffusa la notizia che vi fossero all’interno dell’azienda 26 lavoratori, nessuno dei quali regolarmente inquadrati. Ciò è assolutamente falso, tutto il personale all’interno dell’azienda è regolarmente assunto con contratto di lavoro, non è nostro costume tenere lavoratori in nero.
Riteniamo oltremodo scorretto mettere alla gogna pubblica con notizie false, incomplete e non verificate una società seria che è al momento semplicemente sottoposta ad un controllo da parte dell’autorità giudiziaria. L’unico elemento reale e concreto in questa vicenda è stata la nostra massima e completa disponibilità nel fornire alla Guardia di Finanza tutta la documentazione richiesta ed il fatto che il materiale sequestrato (limitato a 25 fiale di nicotina liquida) è stato ritirato solo per accertamenti e, da quanto abbiamo riscontrato, nessun profilo di tossicità è stato rilevato dalle analisi effettuate a cura dell’organo accertatore.
Confidando in una pronta e puntuale rettifica da parte degli organi di stampa che hanno diffuso la notizia, poniamo cordiali saluti”.

Pur comprendendo lo stato d’animo dei titolari di Niswa & Vida Farma S.a.s. di Michele De Simone, permetteteci di chiarire alcuni aspetti. Quanto riportato nell’articolo da noi pubblicato è esattamente quanto diffuso dalla Guardia di Finanza attraverso il proprio ufficio stampa con la descrizione dell’operazione effettuata. Non appaiono nomi, nè di aziende nè di persone, nonostante venga detto che due individui sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria. Sempre a cura della Guardia di Finanza è stato diffuso un video che mostra l’interno dei magazzini e i macchinari in funzione utilizzati per l’imbottigliamento e l’etichettatura dei liquidi. Abbiamo scelto di non diffonderlo proprio per non dare evidenza a un marchio che nel settore è ben riconoscibile: sarebbe stato ipocrita pubblicare un comunicato che garantisce l’anonimato e poi diffondere un video esplicito, seppur girato dalle stesse Fiamme Gialle. Le forze dell’ordine sono una fonte d’informazione primaria, dunque, da parte nostra, non riteniamo di dover fare alcuna rettifica, che andrebbe semmai richiesta all’Ufficio stampa della G.d.F. Abbiamo dato seguito al nostro dovere di cronaca. Così come stiamo facendo dando evidenza al comunicato inoltratoci dall’azienda coinvolta.
Auspichiamo che si faccia chiarezza quanto prima sulla vicenda e che Niswa & Vida Farma S.a.s. di Michele De Simone possa dimostrare l’inconsistenza delle accuse.
St. Ca.

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