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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 30 settembre al 6 ottobre

Riflettori puntati sul Cop8 di Ginevra dove si sono delineate le linee guida sulla riduzione del danno dell'Oms per i prossimi anni e non sembrano molto positive. Intanto negli Stati UNiti qualcosa si sta muovendo contro la possibilità di vietare gli aromi. E la Francia continua ad aumentare il prezzo delle sigarette.

Gran Bretagna/SvizzeraPrimo rapporto mondiale sulla riduzione del danno
Presentato a Ginevra (che in settimana ha ospitato il Cop8) il primo rapporto sullo stato della riduzione del danno a livello mondiale, firmato da Harry Shapiro e pubblicato da Knowledge Action Change. Frutto della collaborazione di molti esperti e scienziati (tra i quali l’italiano Riccardo Polosa), consta 129 pagine e offre una mappa a livello globale, nazionale e regionale della disponibilità e dell’uso dei prodotti a rischio ridotto, delle  normative vigenti e dei potenziali benefici per la salute. Il rapporto è disponibile in pdf in lingua inglese. Per una più snella ma esaustiva spiegazione in italiano, il link è all’approfondimento di Sigmagazine.

AustriaEcig, la Commissione europea manterrà un approccio molto prudente
La prudenza, che ha finora caratterizzato l’approccio della Commissione europea nei confronti della sigaretta elettronica (non a caso catalogata fra i cosiddetti nuovi prodotti del tabacco) resterà l’atteggiamento fondamentale anche nei prossimi mesi. Lo ha detto il vice direttore della Dg salute e sicurezza alimentare, Martin Seychell, a margine dello European Health Forum in corso a Gastein in Austria. “Molto prudente” ha anzi sottolineato, perché la Commissione deve “promuovere il concetto che non bisogna avere dipendenze e basta”. Ulteriori dettagli nell’approfondimento di Sigmagazine.

UsaSondaggio, gli aromi nei liquidi giocano un ruolo essenziale nella riduzione del danno
Gli aromi contenuti nei liquidi delle sigarette elettroniche svolgono un ruolo decisivo nella riduzione del danno provocato dal tabacco. Lo sostiene una ricerca compiuta negli Stati Uniti che ha coinvolto 70 mila americani adulti e i cui risultati sono stati commentati dall’esperta dell’Heartland Instutute Lindsey Stroud, specializzata in ricerche sul vaping e sulle politiche di riduzione del danno. La grande maggioranza delle persone interpellate nel sondaggio, il più grande nel suo genere realizzato finora a livello mondiale, ha indicato come vitale il fatto che i liquidi utilizzati dalle sigarette elettroniche siano aromatizzati: al contrario, molti svapatori non sarebbero attratti dall’ecig come alternativa alle sigarette tradizionali.

AustriaUn canale YouTube per contrastare i pregiudizi sul vaping
Filmati informativi su YouTube per promuovere il vaping come mezzo di riduzione del danno e alternativa al fumo. L’idea è venuta al professore Bernard-Michael Mauer, tossicologo dell’Università di Graz, secondo il quale “i media tradizionali tendono in maggioranza a rappresentare l’ecig come dannosa per la salute, sebbene non vi siano più dubbi sul vantaggio di un passaggio dalla sigaretta tradizionale a quella elettronica”. Per chi avesse dimestichezza con la lingua tedesca, ecco il link alle lezioni del professor Mayer.

UsaSan Antonio, il cortocircuito tabacco-vaping
Le ossessioni sono contagiose, così come il conformismo. Nell’ondata proibizionista che sta coinvolgendo negli Stati Uniti molte amministrazioni e comunità, ora è il turno di San Antonio. La  città, che si vanta di essere la più antica del Texas forte della sua fondazione nel 1718, adotterà un’ordinanza chiamata “Tobacco 21” che però, oltre a limitare ai minori di 21 anni la vendita di tabacco, estenderà i suoi divieti anche ai prodotti di vaping. Un cortocircuito che neppure la logica delle ricerche sanitarie riesce a intaccare. Per il momento.

SvizzeraCop8, sull’ecig dibattito senza costrutto
Settimana dedicata all’ottava conferenza delle parti sul controllo del tabacco (Cop 8), sotto l’egida dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Oltre 1500 delegati si sono ritrovati a Ginevra, sede prescelta per questa edizione. Molte e dissonanti parole, recitate in larga parte a porte chiuse, con molte proteste dentro e fuori i saloni dove si sono svolti i lavori. Ad alzare la voce anche molti rappresentanti del mondo legato al vaping: il dibattito sulle sigarette elettroniche è stato inconcludente, è stata una delle critiche espresse. Il resoconto dei primi giorni della kermesse nell’articolo di Sigmagazine.

SvizzeraCritiche all’OMS per sostegno a Paesi che vietano l’ecig
Tra le tante critiche piovute sull’OMS in occasione del Cop8 a Ginevra è giunta da Knowledge Action Change (KAC), associazione che promuove politiche per la riduzione del danno. Secondo gli esperti di KAC è quantomeno ambigio il fatto che proprio l’OMS supporti e finanzi politiche per la salute in quei paesi che vietano l’utilizzo della sigaretta elettronica, ritenuta uno degli strumenti più efficaci nella riduzione del danno. Inoltre, conclude la KAC, l’agenzia dell’ONU trascura la redazione di un trattato  internazionale che approvi tali alternative al tabacco meno nocive.

AustraliaIl Labour denuncia pressioni dei big del tabacco a favore dell’ecig
Il partito laburista ha denunciato pressioni da parte dell’industria del tabacco per abolire il divieto delle sigarette elettroniche. Lo riporta il quotidiano inglese The Guardian, aggiungendo che per i leader della sinistra australiana non esistono al giorno d’oggi prove sufficienti che permettano di sostenere politiche a favore della sigaretta elettronica. Un corso d’aggiornamento scientifico-sanitario per i parlamentari del Labour australiano sarebbe opportuno. E a dirla tutta, anche l’ipotesi di pressioni dei big del tabacco per l’ecig fa sorgere qualche dubbio.

Gran BretagnaTorna “Stoptober”, la campagna che fa smettere di fumare
Dal 2012, ottobre è in Gran Bretagna il mese antifumo per eccellenza. Da sei anni, per quattro settimane dal 1° al 28 del mese, la campagna “Stoptober” si propone una capillare informazione contro i rischi per la salute legati al tabacco, accompagnata da assistenza ai fumatori che intendono avviare il percorso di riduzione e poi cessazione del fumo. L’iniziativa ha avuto finora un clamoroso successo. Secondo i dati forniti dalle autorità sanitarie nazionali, dall’inizio di questa campagna nel lontano 2012, un milione e mezzo di britannici è riuscita a dire addio a sigarette e tabacco. Dallo scorso anno l’uso della sigaretta elettronica è entrato ufficialmente a far parte dei metodi suggeriti dagli assistenti per smettere di fumare.

FranciaAl via la terza edizione del mese senza tabacco
Mese senza tabacco è il nome dell’iniziativa organizzata in Francia dal ministero della Salute in collaborazione con l’ente di assicurazione sanitaria nel quadro delle campagne nazionali di lotta al fumo. In questo ottobre 2018 si è arrivati alla terza edizione e le autorità sanitarie annunciano grandi attese dopo che, secondo i dati della prima edizione (2016) erano stati registrati 380.000 tentativi di abbandonare il tabacco. A detta degli organizzatori, il mese senza tabacco ha fornito finora un contributo importante nella riduzione di un milione di fumatori in Francia dal 2016 al 2017.

GermaniaAppello per investire più denaro nelle ricerche sul vaping
Perché, nonostante la stragrande maggioranza degli studi scientifici converga sulla minore dannosità del vaping rispetto al fumo di tabacco, il governo tedesco è reticente a imboccare con decisione la strada di una promozione dell’ecig nelle terapie antifumo? Se lo chiede la rivista di settore Egarage, tentando una risposta slegata dai sospetti per la pur evidente pressione sulla politica tedesca delle multinazionali del tabacco. Uno dei motivi è dato dal campione di popolazione relativamente ristretto alla base di gran parte delle indagini sul vaping. Motivo: i costi enormi di sondaggi ad ampio raggio. Tuttavia, aggiunge la rivista, oggi vale la pena investire in questo tipo di inchieste: i vapers in Germania sono ormai diversi milioni e tanti milioni di fumatori potrebbero riprendersi la loro qualità della vita (ed evitare malattie letali) se fossero spinti a passare all’ecig.  Come riportato la scorsa settimana, dagli Usa arrivano i primi segnali positivi, con 40 milioni di dollari stanziati per due diverse ricerche di settore.

FranciaDal 22 ottobre nuovo aumento delle sigarette
Nuovo aumento dei pacchetti di sigarette in Francia nel quadro della politica antifumo varata dal governo transalpino e che prevede il graduale aumento del costo delle sigarette fino a 10 euro entro il 2020. Le autorità governative hanno comunicato che il prossimo scatto in avanti è previsto per il 22 ottobre prossimo. Questa volta l’aumento sarà più contenuto, indicano gli esperti: per fare un esempio, il costo di un pacchetto di Lucky Strike passerà da 7,60 a 7,70 euro. Si tratta della sesta revisione del prezzo dal maggio 2017, mese dell’insediamento del governo voluto dal presidente Emmanuel Macron.

GermaniaDalla Gran Bretagna un impulso pro-vaping per le istituzioni tedesche
C’è ottimismo nell’ambito dell’informazione di settore tedesca su una futura maggiore promozione del vaping da parte delle istituzioni politiche, a seguito del rapporto sulla sigaretta elettronica reso pubblico questa estate dal britannico Cochrane Insitute, un network di scienziati ed esperti sanitari con robuste ramificazioni anche in Germania. Nel rapporto si riconosce per la prima volta in maniera chiara ed esplicita la minore dannosità dell’ecig rispetto al tabacco e la sua efficacia come strumento per smettere di fumare. Si sottolinea come le posizioni del Cochrane abbiano particolare influenza sui rappresentanti del Centro tedesco per la ricerca sul cancro (DKFZ), che avevano atteso proprio i risultati della ricerca britannica per elaborare i loro consigli sul vaping. Ora le condizioni per suggerire una svolta nei confronti dell’ecig ci sono tutte, sostiene la stampa di settore.

CanadaAssociazioni contro la pubblicità murale di ecig
L’associazione Ontario Campaign for Action on Tobacco, che comprende gruppi come l’Associazione canadese sul cancro e la Fondazione delle malattie cardiologiche ha lanciato l’allarme in seguito al cambiamento della legislazione sul fumo in Ontario che permetterà l’affissione di pubblicità dei prodotti del vaping. Secondo gli oppositori, tali pubblicità potrebbero spingere i giovanissimi allo svapo, aumentando i rischi di inalare nicotina. Un allarme che trova sempre grande eco in Nord America, nonostante le smentite di molte ricerche sul campo.

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