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Ricercatori italiani stabiliscono relazione tra marijuana e nicotina

Studio condotto presso il Cnr da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Neuroscienze di Milano utilizzando sia sigarette tradizionali che elettroniche.

L’esposizione alla nicotina assunta attraverso il tabacco o i vapori della sigaretta elettronica, nelle quantità di quella assunta da un fumatore nell’arco di cinque anni, aumenta gli effetti gratificanti della Thc, il principio attivo della marijuana. È la sintesi di uno studio condotto presso il Cnr da un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Neuroscienze di Milano: il lavoro, pubblicato anche sul magazine European Neuropsychopharmacology mette infatti in relazione il consumo di tabacco con il futuro uso di droghe. La nicotina contribuirebbe ad abbassare la soglia per la dipendenza da altre sostanze come la cannabis o la cocaina fungendo da “gateway”, ovvero porta d’accesso.
La ricerca non è stata condotta sugli uomini ma sottoponendo a “sedute di fumo” alcuni animali e verificando poi la loro reazione dopo assunzione di Thc. “Tabacco e marijuana – commenta Cecilia Gotti, ricercatrice del Cnr – sono le sostanze usate più comunemente dagli adolescenti a scopo ricreativo, spesso in associazione tra loro, e la frequenza dell’uso della seconda è associata alla dipendenza da nicotina, la principale sostanza d’abuso presente nel tabacco. Inoltre, il lavoro sperimentale dei coniugi Eric – già vincitore del premio Nobel – e Denise Kandel del Department of Neuroscience, della Columbia University di New York, ha posto le basi molecolari per capire come la nicotina possa abbassare la soglia per la dipendenza da altre sostanze, come marijuana e cocaina, dando luogo al cosiddetto effetto gateway. Il nostro studio – continua Gotti – ha ora dimostrato che, in modelli animali validati in questo campo, l’esposizione alla nicotina assunta attraverso il fumo di tabacco o vapori di sigaretta elettronica, in quantità simile a quella assunta da un fumatore nell’arco di circa 5 anni, aumenta gli effetti gratificanti del Δ9-tetraidrocannabinolo (THC), il principio attivo della marijuana. Somministrando anche una dose di Δ9-THC molto bassa (sottosoglia) in animali già esposti al fumo di tabacco o ai vapori della sigaretta elettronica – è la “sorprendente” conclusione della ricerca – si ottiene un forte effetto gratificante che non si riscontra in quelli esposti all’aria pura”.

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