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“I sali di nicotina possono facilitare il passaggio alla sigaretta elettronica”

Uno studio clinico pubblicato sulla rivista Internal and Emergency Medicine dimostrerebbe che i liquidi per sigaretta elettronica contenenti sali di nicotina riproducono più fedelmente la trasmissione di nicotina derivante dalle sigarette tradizionali.

Uno studio clinico pubblicato oggi in un’edizione speciale della rivista Internal and Emergency Medicine dimostrerebbe che i liquidi per sigaretta elettronica contenenti sali di nicotina riproducono più fedelmente la trasmissione di nicotina derivante dalle sigarette tradizionali. La ricerca ha esaminato la reazione di quindici fumatori adulti in salute a cinque differenti prodotti per il vaping utilizzati dopo aver fumato una sigaretta tradizionale il primo giorno di test. Per la ricerca sono stati utilizzati device a marchio Blu. È stato in seguito monitorato per alcuni giorni consecutivi l’incremento dei livelli di nicotina nel sangue derivante dall’uso delle varie formulazioni di liquidi per sigaretta elettronica, ritenendolo “soddisfacente” in termini di sollievo dal desiderio di fumare sperimentato dai fumatori. I ricercatori hanno inoltre monitorato eventuali “effetti avversi” per la salute, senza rilevarne nessuno per tutta la durata dello studio.
La variante di liquido per myblu a base di sali di nicotina (40mg/ml) – recita il comunicato stampa – si è rivelata ottimale in termini di replicabilità della trasmissione di nicotina associata a una sigaretta. Ciò potrebbe rappresentare il fattore chiave per facilitare il passaggio permanente dei fumatori alla sigaretta elettronica. Ciononostante, è bene notare che l’attuale regolazione dell’Unione Europea consente un massimo di 20 milligrammi di nicotina per millilitro nei liquidi da inalazione“. Inoltre, “l’esposizione alla nicotina attraverso tutti i dispositivi testati è significativamente più bassa di quella delle sigarette tradizionali. Per esempio, l’esposizione alla nicotina derivante dall’uso del liquido per myblu a base di sali di nicotina (16 mg/ml) è più bassa del 63% rispetto a una sigaretta, mentre l’esposizione derivante dalla variante con 40mg/ml è del 41% più bassa“.
Grant O’Connell, direttore degli Affari scientifici di Imperial Brands e autore dello studio, commenta i risultati. “I nostri risultati a livello clinico suggeriscono che i dispositivi con liquidi dotati di una più alta concentrazione di nicotina sotto forma di sali sono più efficaci e hanno un’attrattività maggiore per i fumatori adulti che vogliono passare dalle sigarette tradizionali alle elettroniche”.
Nonostante il consenso crescente sul fatto che il vaping sia sostanzialmente meno dannoso del fumo convenzionale (uno studio di Public Health England ha certificato che è associato al 95 per cento in meno di sostanze tossiche rispetto alla sigaretta tradizionale), solo una minoranza dei fumatori sono passati in modo definitivo alla sigaretta elettronica. Da ricerche di mercato di Imperial Brands risulterebbe che circa il 20 per cento della popolazione italiana di fumatori valuta positivamente il passaggio ai dispositivi a rischio ridotto. Ad oggi, solo il 2 per cento della popolazione adulta si è definitivamente convertita dal tabacco ai prodotti di nuova generazione.
O’Connell continua: “Anche se informazioni discordanti a livello di letteratura scientifica e sui media generalisti possono scoraggiare molti fumatori dal provare a svapare, questo studio e l’evidenza nel mondo reale suggeriscono che i dispositivi in commercio non forniscono ai fumatori lo stesso grado di soddisfazione che ottengono, e spesso esigono, dalle sigarette tradizionali. Nel nostro studio, il prodotto myblu Intense 40 mg/ml con sali di nicotina è associato al livello di assorbimento di nicotina più vicino a quello delle sigarette, garantendo allo stesso tempo il più alto grado di sollievo dal desiderio di fumare. Ciononostante, ai sensi dell’attuale normativa europea, questo prodotto non può essere commercializzato. Questo – conclude O’Connell – limita potenzialmente l’efficacia del vaping come sostituto del fumo, soprattutto nel caso di fumatori incalliti”.

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