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Una proposta per alzare la soglia massima di concentrazione nicotinica nei liquidi per sigaretta elettronica sino a 100 milligrammi per millilitro. Succede in Svizzera ad opera di un gruppo di autorevoli tabaccologi e ricercatori specializzati in riduzione del danno da fumo, tra cui Jean-Francois Etter Università di Ginevra) e Dominique Sprumont (Università di Neuchatel). La proposta sarà in discussione al Consiglio federale elvetico, dove esiste già una bozza della legge di regolamentazione dei prodotti del vaping che fisserebbe la dose massima in 20 mg, allineandosi di fatto alla Direttiva europea. Secondo gli scienziati proponenti, però, il limite non si basa su dati scientifici convincenti: “Concentrazioni più elevate consentirebbero ai vaper di soddisfare la loro dipendenza dalla nicotina evitando di assorbire le molteplici particelle nocive sprigionate dalla combustione del tabacco”.
Alla base dell’idea, la convinzione che i fumatori hanno bisogno di una alta concentrazione di nicotina per convincersi ad abbandonare le sigarette tradizionali. Naturalmente occorre mantenere il divieto di vendita ai minori ma i fumatori adulti dovrebbero beneficiare di alternative meno dannose e allo stesso tempo in grado di dare pieno appagamento. Ma la proposta non convince pienamente le autorità sanitarie federali. Altri quaranta medici hanno invece scritto una lettera che va in senso opposto, spiegando che un tasso di nicotina troppo elevato causerebbe una eccessiva dipendenza.
Si pone in posizione mediana la Fondazione svizzera per le dipendenze che, non reputando un’emergenza l’innalzamento dei livelli di nicotina, considera che la concentrazione imposta dalla Tpd sia un giusto compromesso. La previsione, dunque, è che anche la Svizzera possa adottare a breve una legge quadro sulla falsariga della direttiva europea tabacchi e prodotti liquidi da inalazione.
