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Come comportarsi in crociera con la sigaretta elettronica?

In navigazione valgono le regole stabilite dalla compagnia e dal comandante; in fase di approdo bisogna fare riferimento alle singole leggi nazionali

La primavera è ormai prossima e per molti operatori della sigaretta elettronica è tempo di pianificare le vacanze. Se i consumatori sono più propensi a viaggiare d’estate, l’attività commerciale spinge i tiitolari dei punti vendita a ritagliarsi qualche giorno di riposo durante i periodi dell’anno di bassa stagione. Questo accade soprattutto per chi ha un punto vendita nelle zone a media e alta densità turistica. Chiudere d’estate significherebbe ridurre notevolmente il proprio business. E allora si tende a prendere le ferie nei primi giorni di caldo, soprattutto in primavera inoltrata. Tra le forme di vacanza che sta ritornando in auge vi è la crociera. Un metodo per viaggiare che non comporta molto impegno di pianificazione e la variegate attività sulla nave offrono un ventaglio di opzioni in grado di soddisfare tutti i gusti e le esigenze. L’approdo nei porti, poi, garatisce anche quella dose di cultura e di conoscenza che anche in vacanza non guasta mai e non dovrebbe mai mancare.
Ma come bisogna comportarsi con le sigarette elettroniche sulla nave? Ogni compagnia può decidere se far o meno svapare durante la navigazione. Molte hanno creato zone apposite dopo poter svapare. Però bisogna fare attenzione, perché è anche vero il contrario: possono esserci divieti totali di fumo o di vaping anche all’esterno. Il consiglio è dunque di chiedere sempre all’equipaggio a bordo quale regole abbia introdotto il comandante. Quando invece la nave entra nelle acque di responsabilità delle locali capitanerie di porto, occorre verificare quali siano le regole e le leggi del Paese in cui si sta per approdare. Alcuni Paesi vietano non solo l’utilizzo ma anche l’ingresso alle sigarette elettroniche. Emblematico è il caso della turista francese arrestata in Thailandia perché sorpresa con una sigaretta elettronica. Ad ogni buon conto, quello che dovrebbe sempre guidare il pensiero di uno svapatore è: “Il mio vapore sta dando fastidio?”. La risposta è facilmente intuibile dagli sguardi di chi sta attorno. Spesso i nuvoloni sono mal visti e mal sopportati, nonostante sia solo un grande effetto visivo che scompare in pochi secondi. Però la sensazione per chi non conosce il prodotto è sicuramente sgradevole. Al contrario, essere morigerati premia sempre perché si può passare inosservati. Ulteriore segno di buona educazione è chiedere il permesso per svapare. Non costa nulla e quasi sempre la risposta è affermativa.

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