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“La sigaretta elettronica è un bene di consumo, non un medicinale”

Pubblicato il rapporto curato dall'istituto australiano di analisi politica e normativa McKell.

Legalizzare la sigaretta elettronica ha un enorme potenziale per migliorare la salute pubblica, in particolare per i fumatori che sono colpiti in modo sproporzionato dalle malattie legate al fumo“. Sono le inappellabili conclusioni a cui giunge il rapporto curato dall’istituto australiano di analisi politica McKell. Il rapporto, pur analizzando il quadro normativo del vaping in australia, rafforza in linea di principio quanto sostenuto a livello internazionale da chi antepone la riduzione del danno al proibizionismo.
Nonostante una sostanziale diminuzione del tasso di fumo per diversi decenni – si legge nel rapporto – quasi tre milioni di adulti australiani (15,2% della popolazione) fumano ancora tabacco. Il fumo rimane la principale causa prevenibile di morte e malattia in Australia. Il fumo è particolarmente diffuso nelle popolazioni svantaggiate come le popolazioni indigene, i gruppi a basso reddito e quelli con malattie mentali o uso di sostanze e contribuisce in modo determinante alle disuguaglianze sanitarie e finanziarie“.
Nonostante l’Australia abbia i più alti prezzi delle sigarette al mondo, il pacchetto neutro senza marchi e leggi severe sul controllo del tabacco, sono ancora molti i fumatori che non riescono a smettere. Oltretutto, i fumatori a basso reddito sono costretti a un enorme onere finanziario che favorisce il fenomeno del contrabbando.
Un’opzione ampiamente utilizzata all’estero – puntualizzano gli autori del rapporto – è lo svapo, un’alternativa a rischio ridotto per i fumatori adulti che non vogliono o non riescono a smettere. Il vaping offre ai fumatori il fabbisono di nicotina ma senza senza l’assunzione delle tossine nocive presenti nel fumo. L’Australia vieta la sigaretta allontanandosi sempre di più dalle scelte effettuate da Paesi a essa affini come la Nuova Zelanda, il Regno Unito, il Canada e gli Stati Uniti. I tassi di fumo stanno diminuendo più velocemente in molti paesi dove lo svapo e altri prodotti a rischio ridotto sono legali e liberamente disponibili. Per ironia della sorte, mentre è illegale possedere liquido con nicotina per sigarette elettroniche in Australia senza una prescrizione medica, i fumatori possono facilmente acquistare sigarette nei supermercati o in qualsiasi altro negozio“.
Raccomandiamo – conclude l’istituto McKell – che i prodotti vaping dovrebbero essere regolati principalmente come beni di consumo piuttosto che come prodotti terapeutici, medicinali o del tabacco. La regolamentazione dovrebbe mirare a massimizzare il beneficio per i fumatori adulti riducendo al contempo i potenziali rischi per gli utenti e i danni alla popolazione in generale, in particolare i giovani che non hanno mai fumato“.

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