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Sigarette elettroniche e convulsioni, Fda ammette: “Non ci sono dati certi”

Dopo aver lanciato l'allarme, il commissario Gottlieb specifica: "Non sappiamo se c’è una relazione diretta fra l’uso dell'ecig e il rischio di convulsioni".

Il commissario dimissionario della Food and Drug Administration Scott Gottlieb sembra deciso a lasciare l’agenzia portando a casa almeno un risultato: spingere la lotta al vaping fino alle estreme conseguenze. In un lungo comunicato rilasciato ieri, infatti, dopo essere ritornato sul pericolo della “diffusione epidemica” della sigaretta elettronica fra i minori ed eventuali non ancora identificati rischi per gli adulti (a fronte di quelli del fumo, che sono invece certissimi), il commissario ci mette in guardia su un nuovo pericolo: il vaping potrebbe far venire le convulsioni.
L’allarme è dovuto al fatto, spiega Gottlieb, che l’Fda è appena venuta a sapere che “alcune persone che utilizzano la sigaretta elettronica, soprattutto minori e giovani adulti, hanno riportato, in seguito al suo uso, casi di convulsioni, che nella letteratura scientifica sono indicate come un possibile un effetto collaterale dell’avvelenamento da nicotina”. I casi riportati fra il 2010 e il 2019 sono 35 che – concede il commissario – “potrebbero non sembrare molti se paragonati al numero totale delle persone che svapano” (e infatti non lo sembrano, ndr), ma evidentemente bastano per scatenare il panico.
Al sesto paragrafo del lungo comunicato, Gottlieb finalmente puntualizza: “Vogliamo essere chiari: non sappiamo ancora se c’è una relazione diretta fra l’uso della sigaretta elettronica e il rischio di convulsioni. Non possiamo dire con certezza che sono state le e-cigarette a causarle”. In effetti, si legge più avanti, l’agenzia ancora non sa che marca di sigarette elettroniche o di liquidi era stata utilizzata, né è in grado di stabilire un chiaro modello o una causa dell’incidente: alcuni riportavano le convulsioni dopo il primo utilizzo, altri erano già svapatori da tempo, alcuni sono stati male dopo poche boccate, altri dopo un giorno intero. Addirittura in alcuni casi le persone avevano già avuto in passato diagnosi di convulsioni, mentre in altri gli utilizzatori avevano associato l’e-cig al consumo di marjuana e anfetamine. Insomma, come direbbe il professor Polosa, non c’è niente che indichi chiaramente il nesso di causalità fra l’uso della sigaretta elettronica e le convulsioni.
Un po’ poco per lanciare un allarme? Non secondo Gottlieb, che spiega che “come agenzia di salute pubblica, è nostro dovere comunicare i potenziali problemi di sicurezza dei prodotti che regoliamo e che sono soggetti a indagine scientifica dell’agenzia”. Evidentemente anche quando non vi sono dati certi e anche se questo significa gettare discredito su un prodotto che, secondo una vasta letteratura scientifica, riduce il danno del fumo e ha aiutato milioni di persone a sconfiggere la dipendenza dal tabacco.
E infatti la notizia sta, prevedibilmente, facendo il giro del mondo, spesso perdendo per strada, almeno nei titoli dei gironali, i condizionali e le locuzioni dubitative. Persino l’attrice e cantante Cher ha ritenuto di dover dire la sua sul tema, riportando l’allarme dell’Fda e concludendo con un lapidario: “Il vaping è fumo”. Ha risposto l’American Vaping Association: “Ti sbagli, Cher. Le parole sono armi. A volte feriscono. E a volte disinformano i fumatori adulti sulle opzioni di riduzione del danno”.

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