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Germania, è emergenza disinformazione sulla sigaretta elettronica

Secondo un sondaggio, il 58,7 per cento dei fumatori crede che le e-cig siano dannose come le sigarette tradizionali o di più.

Quasi il 60 per cento dei fumatori tedeschi riesce a immaginare di smettere di fumare, ma una percentuale altrettanto ampia crede che le sigarette elettroniche siano dannose come quelle di tabacco o addirittura di più. Anche in Germania, dunque, emerge un problema di disinformazione fra i fumatori su quali sono i reali rischi per la salute indotti dal tabacco e dai prodotti a rischio ridotto. È questo che emerge un sondaggio online commissionato da Juul Labs Deutschland e condotto dall’istituto di ricerca Civey su un campione di circa 1.700 fumatori.
Fra quelli più sicuri (29,4 %) e quelli più possibilisti (28,1), i tedeschi che pensano a un futuro senza fumo sono una maggioranza netta del 57,5 per cento dei fumatori. Per il 29,9 per cento, invece, non ha nessuna intenzione di smettere e il restante 12,6 per cento è indeciso. Il 17,1 per cento degli intervistati aveva cercato di smettere almeno una volta negli ultimi mesi, il 5,9 aveva fatto fra due e tre tentativi, e l’1,9 più di tre. Il prodotto preferito per la disassuefazione al fumo è la sigaretta elettronica, scelta dal 9,9 per cento degli intervistati e preferita all’agopuntura e ai cerotti alla nicotina. Un complessivo 28 per cento crede, invece, che per riuscire a smettere di fumare siano più importanti aspetti fisici, come l’attività sportiva, e psicologici, come l’assenza di stress.
Ed è solo il 29 per cento degli intervistati a credere che la sigaretta elettronica possa aiutarli a smettere di fumare, mentre il 56,6 per cento è convinto del contrario. Forse anche perché la percezione del danno dell’e-cig è molto negativa. Il 46,1 per cento degli intervistati la ritiene dannosa quanto la sigaretta tradizionale, mentre il 12,6 la crede addirittura più dannosa, due cifre che sommate fanno il 58,7 per cento. Solo il 31,8 pensa che faccia meno male del tabacco e il restante 9,5 per cento non lo sa. Ed è questo il principale motivo che frena i fumatori dal passare al vaping (il 31,6 per cento), mentre un altro 25,9 per cento non lo ritiene un giusto sostituto per il tabacco e l’11,1 dichiara di non apprezzarne il gusto.
Anche in Germania – un Paese che ogni anno conta circa 120mila morti collegate al fumo, è necessario avviare uno sforzo per combattere la disinformazione dilagante. È di questo parere il professore Heino Stöver dell’Università di Francoforte. “L’educazione e la consapevolezza del pubblico sui potenziali e sui rischi per la salute delle sigarette elettroniche – commenta l’autore del libro Die E-zigarette, Geschichte, Grebrauch, Kontroversennon sono all’altezza delle attuali scoperte scientifiche e di ricerca. Queste errate percezioni hanno enormi implicazioni per il dibattito pubblico sul ruolo dei prodotti innovativi di nicotina nella cessazione del fumo”.

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