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“Si muore per il catrame non per la nicotina ed è per questo che le sigarette elettroniche non fanno venire il cancro”. Ha aperto cosi il suo intervento nell’Istituto Clinico Humanitas di Milano il professor Riccardo Polosa.
Nell’ambito dei Grand Rounds Humanitas Cancer Center, una serie di incontri tematici che proprio il tempio dell’oncologia nazionale sta promuovendo nella stessa sede e che sono rivolti a medici ed esperti di oncologia si è tenuta la Lecture dal titolo: “Nuove prospettive nella lotta al tabagismo e gestione delle malattie correlate: focus su sigarette elettroniche e riduzione del danno“.
Al tavolo dei relatori il professor Riccardo Polosa direttore del CoEHAR – Centro di Ricerca per la Riduzione del Danno da Fumo dell’Università di Catania ed il professor Francesco Blasi dell’Università di Milano. A moderare la discussione, il professor Marco Alloisio, Responsabile dell’Unità Operativa di Chirurgia Toracica di Humanitas.
Polosa e Blasi sono noti per le loro differenti posizioni sui rischi legati all’uso delle elettroniche. Per il prof. milanese: “il loro impiego per la cessazione del fumo è problematico e non sono noti i danni a lungo termine”.
Ciononostante, l’apertura al dibattito e le evidenze presentate dal prof. Polosa hanno suscitato l’interesse non solo del professor Blasi ma anche della numerosa platea intervenuta.
Che il fumo causi il cancro è ormai stato dimostrato da centinaia di prove scientifiche e studi di laboratorio. La domanda che oggi gli scienziati invece si pongono è questa: può esserci correlazione anche tra vaping e cancro? No. La risposta dei più importanti scienziati è ancora negativa.
Tutti concordano sulla ormai dimostrata riduzione del danno da fumo a cui si può arrivare passando all’utilizzo di sigarette elettroniche ma l’acceso dibattito internazionale e la diffusione di notizie allarmanti e non totalmente veritiere continua a suscitare dubbi e controversie.
Secondo il prof. Riccardo Polosa: “È improbabile che le elettroniche possano sollevare problemi di salute significativi in normali condizioni d’uso. Gli ex fumatori e i fumatori che intendono svapare hanno il diritto sacrosanto di essere informati correttamente sui reali rischi residui e sui potenziali benefici che possono arrivare dal’utilizzo di dispositivi meno dannosi. Oggi è davvero necessario un approccio spassionato alla ricerca sulla riduzione del danno – ha concluso lo scienziato – dobbiamo smettere sia di minimizzare il rischio relativo sia di esagerare i rischi assoluti“.