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Sigaretta elettronica fuori dalla Tpd: parte la raccolta firme

Per sottoscrivere la petizione occorre accedere al sito dell'iniziativa Vaping is not tobacco e inserire i dati personali comprensivi degli estremi di un documento d'identità personale (carta d'identità o passaporto).

Dopo due mesi di attesa, è finalmente in linea il sito su cui poter firmare e sostenere l’iniziativa europea “Vogliamo una regolamentazione più intelligente delle sigarette elettroniche!”. L’obiettivo è raggiungere un milione di firme entro il 19 febbraio 2020. Ogni Paese membro è però vincolato ad un numero minimo di firme: l’Italia deve arrivare a 54.750. Affinché la petizione possa essere presa in considerazione, occorre che almeno sette Paesi raggiungano il target. L’iniziativa si prefigge di “abrogare l’articolo 20 della direttiva 2014/40/UE e sostituirlo con una normativa su misura, basata su prove scientifiche, in linea con il funzionamento del mercato interno, che distingua i prodotti del fumo elettronico dai prodotti del tabacco e dai prodotti farmaceutici; garantire una nuova legislazione basata sul rispetto obbligatorio di norme rigorose in materia di qualità, sicurezza e fabbricazione dei prodotti, nonché su pratiche commerciali responsabili che garantiscano la tutela dei giovani; la politica in materia di fumo elettronico dovrebbe promuovere l’innovazione e garantire che i fumatori e gli utenti delle sigarette elettroniche abbiano informazioni chiare e accesso ad alternative senza tabacco meno nocive”. In altre parole, uscire dala Tpd e creare una regolamentazione ad hoc per le sigarette elettroniche che non sottostia alle norme sul tabacco. Il testo proposto non è modificabile e, se otterrà il milione di firme, sarà discusso in sede di Commissione europea. Gli organizzatori, nel cui board siedono anche due italiani (Mosè Giacomello in rappresentanza dell’Italia e Valerio Forconi in rappresentanza del Belgio), invitano la Commissione a “garantire una nuova legislazione basata sul rispetto obbligatorio di norme rigorose in materia di qualità dei prodotti, sicurezza e fabbricazione, nonché su pratiche commerciali responsabili che garantiscano la tutela dei giovani”. Per firmare la petizione occorre entrare nel sito dell’iniziativa Vaping is not tobacco e inserire i dati personali comprensivi degli estremi di un documento d’identità personale (carta d’identità o passaporto). Un contatore indica in tempo reale il numero di firme raccolte a la distanza dall’obiettivo; è interessante seguire anche il raggiungimento dell’obiettivo da parte di ogni singolo Paese membro, dando vita a una sorta di gara tra i vaper delle diverse nazionalità europee. Oltre alla petizione, sul sito è presente una sezione attraverso cui poter contattare il candidato del proprio territorio alle elezioni europee. La campagna “grassroots” è un’ iniziativa popolare che parte dal basso e che ha come obiettivo quello di permettere a tutti i cittadini che sostengono una causa di farla conoscere ai politici di riferimento. L’iniziativa europea è sostenuta, sino ad oggi, dalle associazioni Kelk, France Vapotage, Anpvu, BfTG, Aiv, oltre che da Vapitaly e dalla Lega Italiana Anti Fumo.

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