Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Una task force ambientale contro i mozziconi di sigaretta

La città di Amburgo destina trenta agenti per dare la caccia chi getta le cicche per la strada.

Si chiamano Waste Watcher e sono, più o meno, gli angeli custodi di Amburgo nella pulizia di strade e piazze dalle cicche di sigarette. Si tratta di una trentina di agenti impiegati dal comune della città tedesca e sguinzagliati per le strade a caccia di trasgressori. Perché gettare le cicche di sigarette in Germania è un illecito serio e i controlli sono severi. A Berlino, ad esempio, le multe oscillano fra i 20 e i 100 euro, ma purtroppo molti fumatori continuano a far finta di niente.
Se i danni prodotti alla salute dal fumo sono ormai largamente conosciuti, meno note sono le conseguenze dell’inquinamento ambientale prodotto dalle cicche di sigaretta. Così come i costi per i comuni legati alla loro pulizia (che alla fine ricadono su tutti i cittadini attraverso le tasse relative). I filtri delle sigarette contengono nicotina e altre sostanze che risultano dannose una volta disperse nell’ambiente, soprattutto nelle acque dei fiumi o dei mari. E ci vogliono almeno 10 anni prima che riescano ad essere smaltite dalla natura.
In Germania, finora, si erano distinte iniziative private contro il fenomeno. Qualche tempo fa era salito agli onori della cronaca un ventiduenne, Pierrick Le Paven, che offriva gran parte del proprio tempo libero per raccogliere le cicche dalle strade delle principali città tedesche: solo a Berlino, in una settimana di impegno nel quartiere di Mitte (il più battuto dai turisti) il giovane attivista aveva raccolto 11 mila mozziconi dividendoli in 12 raccoglitori.
Una goccia nel mare dell’inquinamento da cicche, ma anche un’iniziativa provocatoria per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni sul tema. E qualche effetto deve averlo prodotto, dal momento che proprio quest’anno il governo tedesco, per bocca del ministro dell’Ambiente Svenja Schulze, ha annunciato l’intenzione di costringere l’ancora fiorente industria del tabacco a contribuire ai costi delle pulizie degli scarti dei loro prodotti. Un’idea che segue quella già lanciata tempo fa dal governo francese. Berlino vorrebbe difatti estendere la proposta anche a livello europeo, tanto più che di recente il parlamento europeo ha discusso l’ipotesi di coinvolgere l’industria del tabacco nel quadro delle nuove e più severe linee guida sui rifiuti della plastica.
Ma mentre altrove si discute ancora, Amburgo ha deciso di muovere passi concreti creando un anno fa la speciale divisione dei Waste Watcher. L’amministrazione ha presentato il bilancio della loro attività, consistita all’inizio in semplici richiami verbali. In una prima fase gli operatori hanno puntato sul dialogo, spiegando ai trasgressori il danno ambientale causato dalle tante cicche di sigarette abbandonate. Da maggio sono invece scattate le sanzioni: 3 mila delle 6 mila infrazioni registrate hanno riguardato fumatori, hanno spiegato gli amministratori di Amburgo, ricordando che i Waste Watcher rilevano anche altre trasgressioni legate all’ambiente, come l’abbandono delle gomme da masticare.

Articoli correlati