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Piccole, compatte, anti-leak e con un buon rilascio di aroma. Sono le pod-mod il trend di inizio 2019, che caratterizza il comparto delle sigarette elettroniche. “Pod Mod, ritorno al passato o dispositivo del futuro?” è il titolo dell’incontro, moderato da Stefano Caliciuri, direttore di Sigmagazine, in programma a Vapitaly, sabato 18 maggio alle 15 (Pad. 11, Veronafiere – Viale del Lavoro, 8), con i rappresentanti delle aziende tra le più attive nella produzione Pod Mod: Matteo Lovisolo di AerTek Lab, Arcangelo Bove di Svapoweb, Stefano Giorgetti di Vaporart e Gabriele Mazzoletti di Juul.
Ergonomia e compattezza sono le peculiarità principali a cui rispondono questi device. Dopo qualche anno dedicato alla ricerca dei più innovativi sistemi di rigenerazione e dei circuiti più performanti infatti, le aziende sembrano orientarsi sempre più verso il vero obiettivo dello “svapo”: far smettere di fumare milioni di tabagisti. Funzionamento semplice, tiro e gestualità simili alla sigaretta analogica, basso consumo di liquido e buona autonomia di batteria sono i punti su cui i produttori intendono lavorare in futuro, per offrire ai neofiti prodotti sicuri e funzionali.
Dei grandi passi in avanti sono già stati fatti dal punto di vista delle ricariche del liquido: inizialmente infatti questi device venivano dotati con degli atomizzatori pre-caricati di liquido e resistenza (detti “pod” appunto), con diverse percentuali di nicotina per favorire così il graduale abbandono della sigaretta analogica. Recentemente, per soddisfare una fetta più ampia di pubblico, le aziende hanno cominciato ad introdurre sul mercato anche alcune “podmod” dotate di meccanismo di ricarica del liquido, ottenendo così un ulteriore risparmio in termini economici, mantenendo comunque la possibilità di abbassare gradualmente le dosi di nicotina e consentendo all’utente di accedere all’immenso panorama di liquidi e aromi presenti sul mercato senza essere vincolato alle poche fragranze fornite nelle pod pre-caricate.