Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Beverly Hills, è legge il divieto di vendita di tabacco e sigarette elettroniche

È la prima città americana ad adottare una misura così dratisca. Tempi e modalità dell'entrata in vigore del divieto.

Come ampiamente previsto, è passata all’unanimità la legge che prevede il divieto di vendita di tutti i prodotti del tabacco e contenenti nicotina – comprese le sigarette elettroniche – nella città di Beverly Hills. Nei confini della dorata enclave di Los Angeles sarà, dunque, impossibile acquistare sigarette, sigari e-cigarette ma con alcune eccezioni. I tre lussuosi cigar bar della città, tanto cari all’ex governatore della California Arnold Schwarzenegger, potranno continuare tranquillamente la loro attività, rinnovando di anno in anno la licenza per vendere i prodotti del tabacco. Per tutti gli altri rivenditori in possesso di licenza invece, parte un programma a scadenza.
Le farmacie, potranno continuare la vendita di questi articoli fino al 1° gennaio 2020; le stazioni di servizio e i convenience store fino al 1° gennaio 2021; i negozi di alimentari e altri rivenditori (diversi dalle categorie finora menzionate) per un anno dall’entrata in vigore dell’ordinanza di divieto. Gli alberghi, invece, potranno continuare a vendere prodotti del tabacco e sigarette elettroniche al pubblico fino al 1° gennaio 2020. Dal giorno dopo e fino al 1 gennaio 2022, invece, la vendita sarà autorizzata solo verso i clienti dell’albergo e potrà avvenire solo attraverso la concierge o il servizio in camera. Non ci potrà, insomma, essere una rivendita nella hall o in altri locali della struttura. Naturalmente tutte le richieste di licenza per vendita di tabacchi pervenute dal 21 maggio 2019 in poi, non verranno accettate.
A Beverly Hills, insomma, si imbocca la via del proibizionismo (con qualche eccezione), facendo di tutta l’erba un fascio e non differenziando in base alla dannosità del prodotto. Ma, fa notare la stampa locale, poiché non esiste una legge federale a sostegno del divieto di vendita, è molto probabile che qualcuno decida di dare battaglia legale alla decisione della città. I primi a farsi sentire, infatti, sono stati i proprietari delle stazioni di servizio. Le loro attività, sostengono, sono state ingiustamente prese di mira e questa misura potrebbe costringerli a licenziare parte dei dipendenti. Per il momento, però, la loro protesta è rimasta inascoltata. Forse perché non c’era Schwarzenegger di rappresentarli.

Articoli correlati