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Sigarette elettroniche, Boldi (Lega): “Italia prenda esempio da Francia e Regno Unito”

"Il vaping - sostiene la deputata piemontese - comporta grande beneficio in ragione dei risparmi che derivano dalla diminuzione della spesa sanitaria correlata alle malattie derivanti dal fumo”.

Il ministro Grillo dovrebbe informarsi e prendere esempio da altri Paesi europei sulle possibilità della sigaretta elettronica come strumento di riduzione del danno e consentire così ai fumatori di abbattere i rischi derivanti dalla combustione di tabacco. È il pensiero dell’onorevole Rossana Boldi (Lega) in una interrogazione presentata alla Camera dei Deputati.
In Italia – commenta Boldi –  secondo i dati ricavati dalle indagini Doxa-Iss, il numero dei fumatori è in continua crescita: nel 2018 si registrano 12,2 milioni di fumatori, che rappresentano il 23,3 per cento della popolazione, con un aumento di 500 mila persone rispetto all’anno precedente. Un dato, quello dell’Italia in controtendenza in Europa”. Invece “in Inghilterra le statistiche sul fumo del National Health System nel 2018 dimostrano che c’è stata una rilevante diminuzione del numero di fumatori: essi sono scesi al 14,9 per cento della popolazione adulta rispetto al 15,5 per cento del 2016 e al 19,8 per cento del 2011, con una caduta significativa di circa 1,6 milioni di fumatori adulti in pochi anni”. Come come “in Francia, la riduzione del numero di fumatori abituali nell’arco di un solo anno è stata di 1 milione, secondo quanto diffuso in occasione della Giornata mondiale senza tabacco del 2018 dall’Agenzia nazionale di salute pubblica”. Boldi spiega che i successi ottenuti nel regno Unito e in Francia sono dovuti anche al sostegno governativo e istituzionale nei confronti della sigaretta elettronica. Il Public Health England dopo un’approfondita ricerca condotta da esperti indipendenti e pubblicata nel 2015, ha concluso che la sigaretta elettronica è per il 95 per cento meno dannosa della sigaretta tradizionale, sottolineandone l’uso come strumento efficace per smettere di fumare. La Santé Publique France (Agenzia nazionale di salute pubblica), oltre ad aver avviato uno studio di rilievo nazionale per valutare l’efficacia della sigaretta elettronica come strumento utile a smettere di fumare, nel mese di ottobre 2018, durante il mese francese senza tabacco (Mois sans tabac), ha inserito il vaping tra le forme di disassuefazione dal fumo”. Boldi puntualizza inoltre che, come dimostrato dalla statunitense Society for Research on Nicotine & Tobacco, dal punto di vista dei biomarcatori l’utilizzo della sigaretta elettronica è “paragonabile ed equivalente” alla cessazione totale del fumo. Tutto questo premesso, l’onorevole leghista chiede al ministro della Salute Grillo “se non ritenga utile, nell’alveo dell’elaborazione di nuove politiche attive dedicate alla lotta al fumo in Italia, acquisire dati e informazioni relativi agli orientamenti di altri Paesi con caratteristiche comparabili a quelle dell’Italia in tema di riduzione del danno e di informazione circa il vaping come strumento relativo alla cessazione del fumo, che comporta grande beneficio per i cittadini singoli e per la collettività, in ragione dei risparmi che derivano dalla diminuzione della spesa sanitaria correlata alle malattie derivanti dal fumo”.

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