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Francia, 870 mila fumatori hanno smesso grazie alla sigaretta elettronica

Un rapporto di Santé Publique France dimostra l'efficacia dell'e-cig, ma rileva un serio problema di disinformazione.

Sale di livello la discussione sulle sigarette elettroniche in Francia. I numeri sulla prevalenza del fumo, presentati il 28 maggio scorso da Santé Publique France, facevano già intravedere la possibilità di un cambio di passo sullo strumento di riduzione del danno. Il direttore dell’istituto di salute pubblica d’Oltralpe, François Bourdillon, aveva parlato di “un calo senza precedenti”: 600 mila fumatori in meno nel 2018 rispetto all’anno precedente, che si aggiungevano al milione di persone che avevano abbandonato le bionde nel 2017. Quindi più di un milione e mezzo di fumatori in meno in due anni. Ma c’era un altro dato interessante. Parallelamente al calo dei fumatori, nel 2018 si erano registrati 500 mila utilizzatori quotidiani di e-cigarette in più. Numeri talmente simili da far pensare a un passaggio dal tabacco al vaping per molti fumatori.
Ma è ieri che Santé Publique France ha lanciato la bomba, pubblicando un rapporto (anticipato alla grande stampa generalista) sull’uso della sigaretta elettronica e il tabagismo fra cittadini fra i 18 e i 75 anni. E dunque i francesi ieri si sono svegliati con quotidiani come Le Figaro e Libération che titolavano sul numero di fumatori che avevano smesso grazie all’e-cig, malgrado la disinformazione. Il rapporto di Spf risale al 2017 (e già sorge la domanda sul perché sia stato pubblicato solo a metà del 2019) e rivela dati molto interessanti. Sono 870 mila i fumatori abituali (quotidiani, secondo la definizione francese) che hanno abbandonato il tabacco e che dichiarano di averlo fatto con l’aiuto della sigaretta elettronica. Di questi, 700 mila avevano smesso da più di sei mesi al momento della rilevazione. La stragrande maggioranza (quasi il 70 per cento) dichiara di non aver avuto bisogno di altri strumenti, oltre alla sigaretta elettronica, mentre una piccola parte ha associato e-cig e altri supporti.
Buone notizie anche per i “vapofumeurs”, cioè gli utilizzatori duali. Sempre nel 2017, l’80,3 per cento di loro dichiarava di aver drasticamente diminuito il consumo di sigarette e di altri prodotti del tabacco. La diminuzione è stimata di 10,4 sigarette al giorno: un consumo medio di 8,7 sigarette rispetto alle 19,2 di quando ancora non si utilizzava la sigaretta elettronica. Il 73 per cento degli svapatori francesi consumava esclusivamente liquidi con nicotina, il 12,7 senza e il 14,3 alternava entrambi i prodotti.
Il rapporto spazza via anche le tesi che vorrebbero il vaping come primo step del tabagismo, in un paragrafo eloquentemente intitolato “Praticamente tutti gli svapatori sono fumatori o ex fumatori”. La percentuale rilevata degli utilizzatori di e-cig che non aveva mai fumato era infatti inferiore all’1 per cento. “Lo svapo e il tabagismo – si legge nel documento – sono strettamente legati: quasi tutti gli svapatori sono fumatori (occasionali o abituali) o ex fumatori“. Con buona pace, ancora una volta, dei teorici dell’effetto gateway.
A fronte di questi numeri, però, Santé Publique France rileva un problema di informazione. Circa la metà dei francesi nel 2017 riteneva erroneamente la sigaretta elettronica altrettanto o più nociva di quella di tabacco, una percentuale in aumento rispetto al 2014. Questa convinzione era particolarmente radicata fra i fumatori e fra le fasce sociali più svantaggiate, dove raggiungeva il 70 per cento degli intervistati. Dati che hanno suscitato la forte reazione delle associazioni pro vaping francesi. “Questo deterioramento della percezione dei rischi – commenta Sovape – è allarmante per la salute pubblica e pesa gravemente sulle ineguaglianze socio-sanitarie legate al tabagismo”.
L’associazione punta il dito contro l’assenza di comunicazione chiara da parte delle istituzioni e contro i media che, inseguendo il sensazionalismo “contribuiscono a creare un clima ansiogeno, controproducente per la salute pubblica”. E si appella alle autorità sanitarie, affinché si assumano le proprie responsabilità. “È giunto il momento – conclude Sovape – di informare senza ambiguità sulla drastica riduzione dei rischi per chi smette di fumare con l’aiuto della sigaretta elettronica”.

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