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Sigarette elettroniche, l’interrogazione al ministro Grillo è stata ritirata

È rimasta depositata soltanto 24 ore l'interrogazione che avrebbe messo a nudo l'inefficacia delle politiche antifumo italiane.

L’onorevole Boldi ha ritirato l’interrogazione che, prendendo spunto dalle esperienze britanniche e francesi, chiedeva al ministro Grillo di provare anche in Italia analoghe strategie antifumo. Fonti della Lega hanno confermato la notizia ma non hanno voluto rilasciare ulteriori dichiarazioni. Da quanto abbiamo appurato, l’interrogazione è stata presentata ieri ma nel tardo pomeriggio di oggi, dopo alcune pressioni esterne, onde evitare guerre fratricide, è stata ritirata.
Poteva essere un’occasione per far intervenire il Ministro della salute in Parlamento per parlare di sigarette elettroniche. Poteva essere un’occasione per parlare ai più alti livelli di strategie di riduzione del danno. Poteva essere un’occasione per far ammettere ai responsabili istituzionali che le politiche antifumo italiane non funzionano. Poteva essere un’occasione per dimostrare una volta per tutte che i programmi di prevenzione antifumo di Francia e Gran Bretagna invece funzionano e che la prevenzione vale più di ogni restrizione. Poteva essere un’occasione per dimostrare che non ci si allontana da una dipendenza dalla sera alla mattina. Poteva essere un’occasione per far capire al Ministero della salute che per raggiungere uno stato di non dipendenza occorre attraversare qualche step intermedio. Poteva essere essere un’occasione per dimostrare che la politica conta più dei funzionari. Poteva essere un’occasione per dimostrare che i funzionari contano più dei gruppi di pressione. E invece, alla fine, sono sempre loro che in questo Paese decidono il bello e il cattivo tempo. Questa volta, però, poteva essere un’occasione per tacere.
Poteva essere ma non è stato. Peccato.

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