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San Francisco pronta a proibire la vendita di sigarette elettroniche

Una legge votata in prima battuta dalle autorità cittadine imporrà una sospensione fino all'autorizzazione della Fda.

La città di San Francisco dichiara guerra alle sigarette elettroniche. Ieri, infatti, il Consiglio dei supervisori, l’organo legislativo all’interno del governo della città, ha votato all’unanimità una proposta, presentata lo scorso marzo, per sospendere la vendita delle e-cigarette nell’ambito dei confini cittadini. Per diventare operativa, la legislazione richiede un secondo voto, che avverrà probabilmente la prossima settimana e poi la firma del sindaco. Dopo che il primo cittadino avrà apposto il suo sigillo, occorreranno sette mesi per l’entrata in vigore della misura. Allora la vendita dei prodotti del vaping sarà sospesa in tutti i negozi fisici, nei bar e persino la consegna di quelli acquistati online agli indirizzi di San Francisco.
Come specificato, si tratta di una sospensione fino a che la Food and Drug Administration non darà la sua approvazione ai vari prodotti, cosa che non è ancora accaduta perché, come spiegato in un precedente articolo, la scadenza per la presentazione delle richieste rimane ad oggi fissata all’agosto del 2021. Dunque nessuna azienda ha ancora presentato domanda di approvazione per i suoi prodotti. La ratio dietro la decisione del Bord of supervisors di San Francisco, dunque, è in parte il fatto nessuno dei prodotti attualmente in vendita è ufficialmente autorizzato dalla Fda. Ma il motivo principale, almeno a sentire le dichiarazioni dei supervisori, è la volontà di proteggere i minori, minacciati dalle e-cigarette. Qui giova sottolineare che la città non ha adottato una misura analoga per le sigarette di tabacco, ma tant’è. Negli Stati Uniti la ruota della caccia alle streghe contro le e-cig si è messa in moto ed ora pare impossibile fermarla.
Fra chi contesta la decisione del Consiglio, i negozi specializzati ma anche i corner shop e altri piccoli esercizi che vendono sigarette elettroniche. Protestano anche i vaper adulti, che non vedono perché gli debba essere impedito di acquistare un prodotto meno dannoso del tabacco. Si dichiara addirittura scandalizzato Carlos Solorzano, presidente della Camera di commercio ispanica di San Francisco. “Non hanno la più pallida idea – ha dichiarato alla Cbs, riferendosi ai legislatori – dell’impatto che avrà sulle piccole imprese e sui nostri lavoratori. Ci opporremo con tutte le nostre forze. Non possono togliere agli adulti il diritto di scegliere di comprare un prodotto legalemente”.
Ma a organizzare la resistenza è soprattutto Juul Labs, l’azienda che detiene la maggioranza del mercato del vaping americano e che ha proprio a San Francisco il suo quartier generale. Juul starebbe raccogliendo le firme per presentare una sorta di legge di iniziativa popolare che abolisca il divieto e permetta la vendita dei prodotti per il fumo elettronico. Ma per l’azienda leader del settore si profila all’orizzonte una nuova gatta da pelare. Sempre ieri, infatti, il Consiglio dei supervisori ha ribadito l’intenzione di varare una nuova misura che proibisca la vendita, la produzione e la distribuzione di sigarette elettroniche sulla proprietà della città. E la sede di Juul si trova proprio sul Pier 70, in una proprietà dell’amministrazione. La legge, a quanto dichiarato, non sarebbe retroattiva, quindi l’azienda non sarebbe sfrattata dal molo, dove peraltro non avviene vendita, né produzione o distribuzione. Ma sicuramente è un segnale che le autorità della città non gradiscono la presenza di Juul e dei suoi attuali 1200 dipendenti solo a San Francisco.

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