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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 23 al 29 giugno

Un rapporto di Santé Publique rivela che in Francia 870 mila fumatori hanno smesso grazie all'e-cig e nel Regno Unito si chiede ai medici di raccomandare la sigarette elettronica. Negli Usa, invece, si apre la via del probizionismo con San Francisco che vieta la vendita dei prodotti del vaping, ma non quelli del tabacco.

FranciaRapporto della sanità pubblica: l’e-cig ha fatto smettere di fumare 870 mila francesi
I dati incrociati lo suggerivano da tempo, ora arriva la certificazione attraverso uno studio di Santé Publique France: 870 mila francesi hanno smesso di fumare grazie alla sigaretta elettronica. Questa è la stima contenuta in un rapporto degli esperti di Santé Publique, che si riferisce a rilevazioni del 2017. Di questi, 700 mila avevano smesso da più di sei mesi al momento della rilevazione. Tra coloro che fumano e svapano allo stesso tempo, i cosiddetti utilizzatori duali, tre quarti dichiarano di aver comunque diminuito il consumo di tabacco, passando in media da 20 a 12 sigarette. Lo studio fornisce anche un identikit attuale dello svapatore: 41enne, in prevalenza maschio (6 su 10), con diploma di scuola superiore, utilizza soprattutto liquidi contenenti nicotina. I dati del rapporto sono analizzati in dettaglio nell’approfondimento di Sigmagazine.

Francia, 870 mila fumatori hanno smesso grazie alla sigaretta elettronica

GermaniaAssociazione smentisce tesi del vaping giovanile: il trend è semmai opposto
L’associazione che raggruppa i commercianti di sigarette elettroniche, il Verband des eZigarettenhandels (VdeH), smentisce la teoria della diffusione del vaping giovanile e in particolare gli allarmismi legati a una supposta epidemia. Secondo l’associazione tedesca, i dati più recenti testimoniano invece una tendenza contraria, dal momento che negli ultimi tempi la percentuale dei giovani che si è avvicinata al vaping è addirittura diminuita. Solo lo 0,9 per cento dei ragazzi fra i 14 e i 17 anni utilizza la sigaretta elettronica, un calo drastico rispetto al 2,8 per cento che si registrava qualche anno fa. E questo nonostante la grande crescita del settore e la maggiore disponibilità del prodotto sul territorio.

UsaSan Francisco ha votato, sigarette elettroniche vietate in attesa dell’autorizzazione di Fda
Nessuna sorpresa, alla fine il voto è andato come previsto e il Consiglio dei supervisori di San Francisco ha approvato all’unanimità il divieto di vendita e distribuzione di sigarette elettroniche e di tutti i prodotti del vaping all’interno della città. Tecnicamente si tratta di una sospensione, in attesa che la Food and Drug Administration rilasci le autorizzazioni necessarie. Si entra tuttavia in una fase di transizione: la scadenza per la presentazione delle richieste è fissata per agosto 2021 ma ora la data potrebbe essere anticipata. Per l’entrata in vigore del divieto si attende adesso la firma del sindaco, scontata anch’essa. Ma intanto Juul raccoglie le firme per un referendum che reintegri la vendita delle e-cig. Sigmagazine fa il punto, cercando di far luce sul paradosso di una città che bandisce il prodotto meno dannoso lasciando sugli scaffali le sigarette di tabacco e illustrando i contenuti delle contromosse di Juul.

San Francisco, via libera al divieto di vendita di sigarette elettroniche

 

San Francisco, la reazione di Juul: “Divieto e-cig riporterà ex fumatori alle sigarette”

Gran BretagnaStudio: la pubblicità del vaping non spinge al fumo ma può aiutare a smettere
La pubblicità delle sigarette elettroniche può costituire un’opportunità per promuovere la riduzione del rischio in quanto alternativa al fumo“. È il giudizio cui giunge uno studio di un team di ricercatori dell’University of East London e della London South Bank University, focalizzato sull’impatto delle pubblicità di prodotti del vaping sui consumatori nel Regno Unito e negli Stati Uniti. Lo studio, pubblicato sul British Medical Journal, smentisce la tesi che le pubblicità di e-cig producano la cosiddetta “rinormalizzazione” del fumo e rivela anche che la loro maggiore popolarità non ha attirato i non fumatori britannici e che la stessa tendenza si osserva negli Usa: “La quota attuale di non fumatori britannici che usa quotidianamente una sigaretta elettronica è minore dell’1 per cento e tende a diminuire“.

UsaSenatore denuncia la contraffazione cinese e chiede vigilanza del governo
Una denuncia della contraffazione cinese nel vaping e un invito al governo federale a stringere i controlli. Sono arrivate dal senatore democratico dello Stato di New Yorck, Chuck Schumer,  secondo il quale i produttori cinesi smercerebbero centinaia di migliaia di capsule contraffatte e non regolamentate contenenti liquidi per e-cig da utilizzare per la pod-mod di Juul.

Gran BretagnaLinee guida dei medici inglesi per raccomandare la sigaretta elettronica
Il Servizio sanitario nazionale inglese ha redatto le linee guida da mettere in pratica per favorire il vaping fra i pazienti fumatori. La nuova iniziativa coinvolge i professionisti della salute del Servizio sanitario del Nord-est, che saranno tenuti a raccomandare ai pazienti i prodotti del vaping come alternativa al fumo. Sette raccomandazioni che riassumono i risultati più recenti e attuali raggiunti dalla ricerca scientifica sul vaping e che Sigmagazine riprende nel suo articolo.

Nuova iniziativa dei medici inglesi per raccomandare la sigaretta elettronica

Corea del SudArrivano le immagini shock sui pacchetti di sigarette
In tema di lotta al tabagismo, il governo di Seul ha confermato l’emendamento alla legge sul tabacco che obbligherà all’introduzione di immagini shock sui pacchetti di sigarette, adeguando la normativa del Paese asiatico a quelle in vigore nei Paesi occidentali. La nuova disposizione entrerà in vigore fra sei mesi, il prossimo 23 dicembre.

FranciaPrimo salone del vaping dedicato particolarmente ai tabaccai
Si è tenuto lo scorso fine settimana a Pont-à-Mousson, nel Nord-est del paese, il primo salone del vaping dedicato anche ai tabaccai. Vap’Est, questo il nome dell’iniziativa, è stato organizzato in una giornata unica dalla locale camera sindacale dei tabaccai: un’occasione rara di contatto fra produttori del vaping e tabaccai, favorita dalla crisi delle sigarette tradizionali. In Francia il sindacato dei tabaccai spinge da tempo per la diversificazione del settore.

CanadaStudio: inefficaci le politiche anti fumo dell’Oms
L’adozione della Convenzione quadro dell’Organizzazione mondiale della sanità non ha indotto alcun cambiamento significativo del tasso di diminuzione del consumo di sigarette a livello globale. Lo stabilisce uno studio canadese condotto da un team di cinque accademici, coordinato dal professore Steven J Hoffman e appena pubblicato sul British Medical Journal. Gli esperti hanno messo sotto la lente gli effetti della Convenzione quadro sul tobacco control giungendo a risultati scoraggianti. A fronte di un calo del consumo di sigarette nei Paesi europei e ad alto reddito si è avuto una complementare crescita nei Paesi a medio e basso reddito e in Asia. E anche il dato europeo non è in alcun modo legato all’efficacia delle politiche anti fumo dell’Oms. Su Sigmagazine l’approfondimento dei dati emersi dalla ricerca canadese.

La Convenzione quadro dell’Oms non fa diminuire il consumo di sigarette

IndiaIntervento anti e-cig del Consiglio per la ricerca medica
Ancora un intervento pubblico a favore del divieto di sigarette elettroniche. Questa volta a parlare è stato il Consiglio indiano della ricerca medica che si è appellato per il bando totale dell’e-cig. Motivazione: il suo utilizzo potrebbe portare alla dipendenza da nicotina dei non fumatori.

UsaAl via il divieto di vaping nei luoghi di lavoro al chiuso
Entra in vigore il 1° luglio il divieto di svapo nei luoghi di lavoro al chiuso della Florida. Si tratta dell’estensione del già esistente Florida Clean Indoor Air Act, adottato nel lontano 1985 con l’obiettivo di proteggere la popolazione dal fumo passivo e poi modificato più volte nel corso degli ultimi 34 anni.

Romania – Al parlamento si vota il giro di vite sulle pubblicità di prodotti del tabacco
Il parlamento rumeno potrebbe imporre un giro di vite sulla pubblicità dei prodotti del tabacco qualora nelle prossime settimane approvasse un proposta di legge presentata nei giorni scorsi. La nuova normativa prevederebbe tra l’altro il divieto di pubblicità di prodotti del tabacco sulle riviste, la loro promozione e distribuzione gratuita in occasione di eventi speciali, la pubblicazione di annunci di sigarette commerciali e la sponsorizzazione di manifestazioni da parte delle industrie del tabacco. La parola passa adesso ai deputati rumeni.

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