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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 9 al 15 giugno

Mentre in Nuova Zelanda il Ministero della salute sponsorizza un sito pro vaping, l'Fda americana stringe sui social media e detta regole punitive per l'industria. Juul finanzia la ricerca con 7,5 milioni di dollari e il governo indiano cerca di classificare l'e-cig come farmaco. In Francia e in Belgio crescono le spiagge che adottano il divieto di fumo, mentre la Svizzera dà il via libera allo snus.

Nuova ZelandaPartita sul sito web del ministero della Salute la campagna pro-vaping
È partita puntuale la campagna pro-vaping annunciata un mese fa dal Ministero della salute neozelandese attraverso il lancio sul proprio sito internet dei “vaping facts”, elenchi di informazione chiara e senza giri di parole sui vantaggi per la salute assicurati dall’e-cig rispetto alla sigaretta tradizionale. Gli slogan che l’accompagnano sono altrettanti inviti a passare dal fumo al vapore: “La sigaretta elettronica può aiutarti a smettere di fumare”, “Il vaping è meno dannoso del fumo”. Gli spazi informativi sono indirizzati specificamente a coloro che vogliono abbandonare il fumo ma non vi riescono: l’e-cig è uno strumento utile. La campagna salirà di tono ad agosto, quando è previsto un mese di intensa campagna istituzionale.

Nuova Zelanda, il Ministero della salute consiglia la sigaretta elettronica

SvizzeraI vaper insorgono contro le aree comuni con i fumatori nelle stazioni
La decisione svizzera di liberare progressivamente dal fumo le stazioni ferroviarie del Paese ha sollevato la reazione delle associazioni del vaping. Dal 1° giugno sono partiti i lavori per dotare gli scali elvetici di aree specifiche riservate ai fumatori, misura in verità da anni già adottata in quasi tutti i Paesi europei e sulla quale la Svizzera arriva con ritardo. Il problema è che anche gli utilizzatori di sigarette elettroniche potranno svapare solo in tali zone. Da qui la protesta dei vaper: non differenziare svapo e fumo porterà gli utilizzatori di e-cig a soffrire il fumo passivo.

IndiaE-cig come medicinali, l’ipotesi del governo che può mettere fine al mercato del vaping
Un’ipotesi del governo potrebbe mettere fuori circolazione le sigarette elettroniche. Si tratta della proposta avanzata dal Ministero della salute di classificare come medicinali le e-cigarette e gli strumenti alternativi al fumo in quanto aiuto all’abbandono del tabacco, riconducendoli alla regolamentazione del Drugs and Cosmetics Act. La proposta avrebbe l’approvazione del principale ente consultivo del governo sui temi medici e provocherebbe di fatto il divieto di libera produzione e vendita dei prodotti del vaping. Sigmagazine fa il punto sul complesso dibattito in India sul vaping e sulle reazioni critiche dell’associazione dei consumatori indiani.

India, il governo vuole classificare le sigarette elettroniche come medicinali

RussiaNiente vapore, siamo cristiani: il nonsenso di un deputato della Duma
Guerra di religione sulle spalle della salute dei russi. A lanciarla è stato Nikolai Guerassimenkoun, deputato della Duma (il parlamento di Mosca) e membro della commissione sanità, che in occasione della giornata senza tabacco alla fine di maggio ha organizzato una conferenza stampa per denunciare la “deplorevole” abitudine delle giovani generazioni russe a utilizzare sigarette elettroniche o narghilé, dunque a svapare o a aspirare fumo dalle pipe ad acqua. Un tradimento dei valori cristiani, secondo Guerassimenkoun, per il quale evidentemente la tradizione della Chiesa ortodossa è in qualche modo legata al fumo di una sigaretta tradizionale.

UsaLe nuove regole della Fda mettono a rischio il 90% dell’industria del vaping
La Food and Drug Administration ha reso pubbliche le ultime direttive per i produttori che richiedono l’immissione sul mercato di nuovi prodotti del tabacco e che si applicano anche ai sistemi elettronici di somministrazione di nicotina, dunque alle sigarette elettroniche. È un campionario molto dettagliato cui i produttori devono sottostare, già criticato dalle associazioni di categoria che accusano l’Fda di aver posto barriere talmente elevate da mettere a rischio la sopravvivenza del 90 per cento dell’industria del vaping. Sigmagazine illustra il complesso contenuto delle direttive e dà spazio alle critiche delle associazioni.

Fda, nuove regole per l’immissione sul mercato dei prodotti del vaping

FranciaAnche Nancy vuole estendere il divieto di fumo a tutti i parchi cittadini
Dopo la decisione di Parigi di vietare il fumo in oltre cinquanta parchi, anche la città di Nancy (100 mila abitanti nel Nordest della Francia) rafforza i divieti di fumo nei suoi spazi verdi. Una regolamentazione del consumo di tabacco all’interno dei parchi pubblici cittadini a Nancy esiste già, ma l’amministrazione locale intende rafforzarla ed estenderla a tutti i cinque nuovi grandi spazi verdi sorti nella cintura urbana della città. La proposta attende l’approvazione dell’assemblea comunale.

UsaLa Fda preme per un giro di vite sulle pubblicità dei prodotti di nicotina sui social media
La Food and Drug Administration aumenta le pressioni nei confronti dei giganti dei social media per il rischio di pubblicità occulta alla nicotina in rete, in particolare ad opera degli influencer. Secondo l’agenzia statunitense, nelle forme pubblicitarie legate a immagini di personaggi famosi con particolari prodotti che contengono nicotina non viene evidenziato l’obbligatorio avviso di accompagnamento (questo prodotto contiene nicotina e dà dipendenza). Il web – e specialmente i social media – sono divenuti negli ultimi tempi la nuova frontiera pubblicitaria per molte aziende. I network principali, Facebook, Instagram, Twitter, Telegram, Snapchat hanno iniziato a collaborare con la Fda per rivedere linee guida e di utilizzo dei loro servizi, mentre diverse sanzioni sono state nel frattempo comminate alle aziende interessate. Sigmagazine fa il punto sulla questione (anche con un occhio all’Italia).

Social influencer sotto la lente della Food and Drug Administration

UsaDa Juul 7,5 milioni di dollari per finanziare la ricerca sull’e-cig
Ammonta a 7,5 milioni di dollari il finanziamento stanziato da Juul Labs per articolare un vasto programma di ricerca sulle sigarette elettroniche, e più in generale sui prodotti del tabacco e sugli strumenti di somministrazione della nicotina. La somma è stata destinata al Meharry Medical College di Nashville, il cui neonato Center for the study of social determinants of health si propone di approfondire la lunga tradizione di studi specializzati sui problemi delle minoranze (in particolare afroamericane) e sulle disparità in ambito sanitario. L’approfondimento su Sigmagazine.

Juul dà 7,5 milioni di dollari per finanziare la ricerca sulla sigaretta elettronica

BelgioCrescono i comuni che vietano le sigarette in spiaggia
Il fumo in spiaggia non agita solo le cronache e le polemiche in Italia. Il tema è attuale anche in Belgio, dove nuovi comuni costieri intendono seguire l’esempio di Ostenda e Bredene, adottando il divieto di fumare le sigarette di tabacco sulle spiagge: si tratta delle cittadine di la Panne e le Coq. Altre municipalità stanno valutando l’ipotesi di introdurre divieti analoghi, adottati in maniera più diffusa dallo scorso anno in diverse città costiere della Francia. L’obiettivo è anche quello di ridurre drasticamente l’inquinamento delle cicche abbandonate nella sabbia.

FranciaMarsiglia vieta sigarette e narghilé su cinque spiagge
Sono cinque, tutte famose e frequentate, le spiagge per le quali l’amministrazione di Marsiglia ha imposto il divieto di fumare sigarette e di usare il narghilé. Si tratta delle spiagge di Borély, Bonneveine, la Pointe-Rouge, Sormiou e Saint-Estève.

UsaSvapava in aereo, la compagnia gli commina il “daspo” a vita
Mai più su un aereo della compagnia Spirit Airlines. Il divieto assoluto, un vero e proprio “daspo” a vita, è toccato a un vaper statunitense, pescato a svapare a bordo di un velivolo della compagnia americana. A tradirlo il segnalatore di fumo scattato a seguito delle nuvole di vapore emesse dalla sigaretta elettronica dell’improvvido viaggiatore.

SvizzeraVia libera alla vendita di snus
Il Tribunale federale svizzero ha posto fine a una lunga controversia legale, sentenziando che non vi sia alcuna base giuridica per vietare sul territorio della Confederazione la vendita dello snus. È dunque perfettamente legale la vendita delle bustine di tabacco per uso orale, prodotto vietato all’interno dell’Unione europea con l’unica eccezione della Svezia. Su Sigmagazine le motivazioni della sentenza della Corte elvetica.

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