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Sigarette elettroniche, consumatori inglesi e italiani lasciano Innco

La decisione dettata da divergenze sulla strategia da seguire in futuro, comprese la modalità di finanziamento dell'organizzazione.

Defezioni importante all’interno di Innco, la rete internazionale delle organizzazioni dei consumatori di nicotina, fondata nel 2016 proprio per coordinare gli sforzi e aumentare il peso specifico delle associazioni dei consumatori sparse per il mondo. Ma qualcosa non deve essere andata per il verso giusto, visto che ieri hanno  deciso di abbandonare le associazioni italiana e britannica, cioè Anpvu e New Nicotine Alliance UK.
Che non fossero tempi tranquilli per il network si era già intuito il mese scorso, quando, alla vigilia dell’assemblea generale tenuta a Varsavia nell’ambito del Global Forum on Nicotine, Anpvu aveva addirittura sfiduciato i membri del consiglio direttivo. A causare il malumore dell’associazione italiana era stato il rifiuto di Innco di ammettere ai lavori il delegato indicato da Anpvu, che avrebbe dovuto esortare ad aderire attivamente alla raccolta firme per l’iniziativa europea Vaping is not tobacco. In un comunicato pubblicato su Sigmagazine il presidente Carmine Canino aveva definito l’atteggiamento del consiglio direttivo “inaccettabile”, lamentando come l’esclusione del delegato (con la motivazione che era un rappresentante dell’industria) avesse “di fatto privato l’associazione del diritto di voto”. Da qui la mozione di sfiducia verso il consiglio di Innco, che era comunque in scadenza ed è stato rieletto tale e quale a Varsavia.
Ma la situazione non deve essersi acquietata, perché oggi è New Nicotine Alliance UK, una delle associazioni più attive e riconosciute a livello internazionale, ad annunciare l’abbandono dalla rete, di cui era membro dalla sua fondazione. Lo annuncia in un comunicato molto stringato, firmato dal consiglio di amministrazione, che parla laconicamente di una decisione dettata da divergenze sulla “strategia futura, comprese le modalità di finanziamento”.
Raggiunto telefonicamente, il presidente di Anpvu Canino non aggiunge molto rispetto ai colleghi britannici: “Ci associamo a quanto dichiarato da Nna UK e abbandoniamo Innco per i loro stessi motivi. Ci riserviamo di dire di più in un comunicato che renderemo pubblico a tempo debito“.  Parole, sia quelle di Nna Uk che quelle di Anpvu, che lasciano sospesi molti interrogativi, non tutti rassicuranti e ai quali sarebbe bene dare risposta in nome della trasparenza.

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