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La Spod si rinnova con le coil a ricarica laterale

Vincenzo e Mattia Sparacino presentano la novità disponibile da mercoledì 31 luglio, anticipando progetti e commentando i recenti fatti di cronaca.

È tra i distributori di riferimento del mercato italiano della sigaretta elettronica. L’azienda Ribilio da anni importa e distribuisce prodotti del vaping di ogni genere: liquidi di ricarica, box, aromi, accessori. Al volto storico di Vincenzo Sparacino, da qualche tempo si è affiancato anche quello di Mattia Sparacino. Si alternano tra Catania e la Crozia, dove ancora ha sede lo stabilimento principale.
Da qualche tempo sono impegnati a diffondere la loro ultima “scoperta”: la Spod, una sigaretta elettronica con power banking di ricarica. Dopo il periodo di messa in prova e dopo aver raccolto i pareri di negozianti e consumatori, è stata accertata la difficoltà di ricarica. E da domani, mercoledì 31 luglio, saranno lanciate le nuove coil con ricarica laterale. Un piccolo accorgimento che però semplificherà notevolmente l’operazione di refill. Non ci fermiamo mai – commenta Mattia Sparacino – e soprattutto ascoltiamo le esigenze di tutti. Ogni critica può diventare un consiglio. Ogni giorno lavoriamo a progetti nuovi e inediti. Pensiamo sempre a modi differenti di svecchiare il mercato e ringiovanirlo. La voglia e la motivazione di allargare il catalogo prodotti è sempre moltissima. Da domani avremo a disposizione le coil rinnovate per la Spod, alle quali lavoravamo da tempo. Inoltre, in questi giorni stiamo formalizzando il programma di affiliazione per i negozi, in modo da dare nuova linfa a tutti e migliorare il circuito commerciale a livello locale e territoriale“. Non un franchising ma una sorta di collaborazione diretta e linea preferenziale tra rivenditore e distributore. Sintomo quindi che il mercato è ripreso? “Dopo la riduzione della tassa, sì, va molto bene. È stato dato nuovo ossigeno al settore, rivitalizzandolo. Come vi dicevamo un po’ di tempo fa, il fatto che abbiamo attraversato un periodo dai toni più bassi, rispetto ai precedenti, è innegabile. Adesso possiamo dire che tutto va per il meglio. Lavoriamo tranquillamente con la stessa produttività di sempre, se non addirittura maggiore“. Come prevedi mercato da qui a tre anni? “Se le variabili rimangono le medesime, da qui a tre anni il mercato potrebbe solamente crescere molto. Come sapete, non siamo gli unici attori. È per questo che ci aspettiamo che gli organi istituzionali si rendano più consapevoli dei benefici della sigaretta elettronica, agevolando il nostro settore, e di conseguenza l’intero mercato. Ad esempio, si potrebbero realizzare più campagne antifumo, integrandole grazie alla presenza di nuove e innovative sigarette elettroniche, che possano assistere le persone ad attraversare più dolcemente la transizione dalla sigaretta combustibile ad una vita più salutare. È inopinabile che rafforzando tutti questi aspetti, promuovendo le sfaccettature positive della nostra realtà, in moltissimi ne trarremmo un giovamento indubbio. Ovviamente, anche noi in tal senso faremo la nostra parte“. A proposito di prodotti, non si può non parlare del sequestro avvenuto nei giorni scorsi ai danni di un rivenditore di Bari. Tutti gli importatori e i distributori sono stati avvolti dalla polemica. “Il sequestro – commenta Vincenzo Sparacino – si evince dai media, è stato eseguito in collaborazione tra Agenzia delle Dogane e Guardia di Finanza: crediamo sia il preludio di un nuovo attacco al settore; penso che non rimarrà un caso isolato. Inoltre, ci giunge voce che hanno sequestrato tutto e indiscriminatamente, senza neanche verificare la disponibilità delle certificazioni. Infatti, ci siamo subito resi disponibili a sostenere giuridicamente il malcapitato negoziante, in modo da poter dimostrare la correttezza delle certificazioni relative ai prodotti ed evitare, con una eventuale sconfitta a giudizio, che diventi un precedente applicabile a tutti. Se ciò dovesse accadere, determinerebbe soltanto un ritorno a una situazione di vendite selvagge senza controllo e una totale perdita di introiti sia per l’erario che per l’Agenzia delle Entrate”.

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