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California, anche Livermore vieta la vendita di sigarette elettroniche

San Francisco fa scuola e un'altra città californiana vota il divieto per i prodotti del vaping, ma non per le sigarette di tabacco.

Come era prevedibile, l’ondata del proibizionismo si sta espandendo in tutta la California, per ora. E proprio nel giorno in cui la sindaca di San Francisco, London Breed, ha apposto la sua firma sulla legge del Consiglio dei supervisori, l’ultimo passo per l’approvazione definitiva del divieto di vendita dei prodotti del vaping nella città, un altro comune dello Stato ne segue le orme. Ieri, infatti, il consiglio cittadino di Livermore, centro di circa 80 mila abitanti nella contea di Alameda, ha votato all’unanimità una legge per proibire la vendita di sigarette elettroniche e prodotti del tabacco aromatizzati: in pratica tutti i prodotti del vaping e le sigarette al mentolo.
Esattamente come a San Francisco, le normali sigarette di tabacco non saranno colpite dal divieto e rimarranno disponibili sugli scaffali. L’ordinanza prevede però che i rivenditori di tabacco dovranno richiedere una licenza per la vendita da rinnovare annualmente e stabilisce che le rivendite dovranno mantenere una distanza di almeno 300 metri dalle scuole e dalle biblioteche. La logica – un po’ zoppicante per la verità – che ha dato origine alla misura è, ancora una volta, quella di ridurre “l’uso del tabacco” fra i minori, come dichiarato ai media dalla consigliera Trish Munro, eliminando la disponibilità di prodotti aromatizzati.
Sfugge però alle autorità cittadine che l’effetto della misura potrebbe essere quello di ridurre l’uso di un prodotto a rischio ridotto, lasciando come unica alternativa quello più dannoso. Il divieto, inoltre, priva i fumatori adulti di quello che, in base a una vasta letteratura scientifica, si è dimostrato lo strumento più efficace per smettere di fumare. Ma tant’è. In California ormai la crociata anti-vaping è partita e sarà difficile fermarla.

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