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La sigaretta elettronica riduce il danno da fumo del 95 per cento. Quante volte questa frase è stata ripetuta dai sostenitori del prodotto a rischio ridotto, ma come nasce questo dato? Da un report pubblicato già nel 2015 da Public Health England, l’equivalente dell’Istituto superiore di sanità italiano. In quel momento è stata posizionata una pietra miliare nella ricerca sulla riduzione del danno e sull’opportunità di utilizzare la sigaretta elettronica come principale strumento alternativo al fumo tradizionale. Il capitolo che contiene il dato fondamentale è il numero 10, dove vengono evidenziate le potenzialità della sigaretta elettronica in ottica di riduzione dei danni da tabacco e di prevenzione sanitaria. “Il rischio associato all’uso di prodotti attualmente sul mercato è probabile che sia estremamente basso, e certamente molto inferiore al fumo e i rischi per la salute dell’esposizione passiva ai vapori di sigaretta elettronica sono probabilmente estremamente bassi. Queste conclusioni corrispondono a una revisione di un gruppo internazionale di esperti, che ha stimato i rischi a meno del 5 per cento rispetto quelli del fumo. Gli effetti a lungo termine sulla salute dell’uso della CE sono sconosciuti, ma rispetto alle sigarette, è probabile che la sigaretta elettronica sia molto meno, se non del tutto, dannosa per i consumatori e per chi sta loro vicino“.
Alleghiamo il documento originale di Public Health England così da poter essere condiviso e utilizzato di volta in volta in risposta ai pregiudizi ministeriali o alle fantasie mediatiche.