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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 30 giugno al 6 luglio

Il Regno Unito festeggia il calo dei fumatori e la crescita dei vaper, in Germania gli esperti vogliono seguirne l'esempio e in Francia il fumo attira sempre meno giovani. Intanto in California Livermore seguel'esempio di San Francisco e infuria la polemica sull'ex commissario della Fda. In India il governo Modi sarebbe intenzionato a vietare le sigarette elettroniche.

UsaDopo San Francisco anche Livermore vieta la vendita di sigarette elettroniche
Nel giorno in cui il sindaco di San Francisco ha siglato la legge che vieta la vendita di ecig, il consiglio cittadino di Livermore, centro californiano di circa 80mila abitanti nella contea di Alameda, ha votato all’unanimità una legge per proibire la vendita di sigarette elettroniche e prodotti del tabacco aromatizzati. In pratica tutti i prodotti del vaping e le sigarette al mentolo mentre restano esonerate le sigarette tradizionali. Su Sigmagazine i dettagli sulla crociata anti-vaping in California.

California, anche Livermore vieta la vendita di sigarette elettroniche

Gran BretagnaSale a 3,2 milioni il numero dei vaper, calano i fumatori
Sono 3,2 milioni i vaper nel Regno Unito, pari al 6,3 per cento della popolazione, secondo i dati dalle ultime rilevazioni relative al 2018, raccolte dall’Office for National Statistics in collaborazione con Public Health England. Si tratta di numeri in crescita, paralleli a quelli riguardanti il calo dei fumatori britannici, particolarmente importanti in quanto provengono dal Paese capofila nella promozione del vaping come strumento per la riduzione del danno. Sigmagazine è andato a leggerli più in dettaglio.

Regno Unito, salgono a 3,2 milioni gli utilizzatori di sigaretta elettronica

GermaniaEsperti tedeschi, sull’e-cig si adotti il modello britannico
Presentato a Berlino il sesto rapporto sulle droghe alternative e sulle dipendenze, un voluminoso dossier che spazia in diversi campi, dalla droga all’alcool, dagli oppiacei alla cannabis, al tabacco e alle politiche di controllo del tabacco. E su quest’ultimo aspetto si inserisce la parte che riguarda le sigarette elettroniche. Gli esperti lodano come “chiara e coerente” la politica del Regno Unito in materia di vaping, basata sulle ormai numerose ricerche scientifiche sull’argomento ed elogiano il lavoro comune dell’intero settore sanitario, volto a promuovere l’e-cig come strumento per la riduzione del danno. Infine auspicano che il governo tedesco abbandoni le prudenze sinora seguite e adotti il modello britannico, “un esempio di come si possa regolamentare la sigaretta elettronica in maniera intelligente e fondata sulla scienza”. L’analisi del rapporto nell’approfondimento di Sigmagazine.

FranciaCresce la disaffezione per il fumo tra i giovani studenti dei licei
Secondo i dati forniti dall’Ofdt (l’Observatoire français des drogues et des toxicomanies), il fumo di tabacco è sempre meno in voga fra gli studenti. Nei licei, il cosiddetto tasso di sperimentazione (cioè la percentuale degli studenti che prova almeno una volta a fumare) è passato dal 61 per cento del 2015 al 53 per cento del 2018, un calo che gli esperti ritengono “importante”. L’asticella rappresentata dai liceali che dichiarano di fumare quotidianamente è invece scesa per la prima volta sotto il 20 per cento. Dati molto positivi che non possono essere disgiunti da quelli che indicano contemporaneamente l’aumento del numero degli svapatori. E siccome gli autorevoli studi scientifici britannici ritengono il vapore dell’e-cig per il 95 per cento meno dannoso del fumo di sigaretta, sarebbe opportuno che il tema del vaping giovanile venisse affrontato con ragionevole pacatezza piuttosto che con il sensazionalismo.

CanadaNon il vaping ma il fumo è il pericolo numero uno dei giovani
Bisogna riportare l’attenzione dell’opinione pubblica sul vero pericolo per i giovani, che non è il vaping ma il fumo. È quanto ha sostenuto Chris Lalonde, professore di psicologia alla University of Victoria, commentando il modo allarmistico in cui la stampa ha riportato i dati di un recente sondaggio che indicava un aumento del 74 per cento del tasso di svapatori fra i giovanissimi. Dati ridimensionati da un’attenta lettura. Secondo Lalonde, il problema nasce fin dalla selezione del campione e sfocia nella proposta di misure che, se adottate, finirebbero per peggiorare e non migliorare la salute dei consumatori. Su Sigmagazine i passaggi del commento di Lalonde.

La vera emergenza minori non è la sigaretta elettronica ma il fumo

SveziaLa stretta sul tabacco coinvolge anche la sigaretta elettronica
Si estende anche al vaping la stretta svedese sul tabacco entrata in vigore questa settimana. La tanto contestata equiparazione tra svapo e fumo è stata dunque adottata anche dal legislatore scandinavo che ha proibito l’uso di sigarette e sigarette elettroniche nei parchi giochi all’aperto, alle fermate degli autobus, sui marciapiedi dei binari delle stazioni e in altri luoghi pubblici. Particolare curioso: il divieto vale anche per le aree antistanti bar e ristoranti, generalmente affollate di clienti fumatori alla ricerca della pausa sigaretta. Obiettivo di parlamento e governo è di limitare i danni provocati dal fumo passivo e di raggiungere l’ambizioso traguardo di rendere la Svezia un Paese smoke-free entro il 2025. Obiettivo che sarebbe tuttavia più semplice raggiungere non ostacolando ma favorendo l’assai meno dannosa alternativa della sigaretta elettronica.

GermaniaI liberali premono per vietare il fumo nei luoghi pubblici
E sulla scia della Svezia, i liberali tedeschi premono per adottare misure più rigide contro il fumo anche in Germania. Gli esponenti dell’Fdp hanno annunciato di lavorare a una proposta di legge che vieti il fumo alle fermate degli autobus, in tutte le aree delle stazioni e nei parchi giochi pubblici. L’idea ha già trovato l’appoggio dei Verdi.

AustriaSvolta storica: da novembre addio al fumo negli storici caffè austriaci
Finirà nel novembre prossimo una delle ultime eccezioni europee alle politiche antifumo: quella austriaca. Il parlamento viennese ha infatti approvato una legge che vieterà fra quattro mesi il fumo in caffè e ristoranti, adeguando la legislazione sanitaria austriaca a quella degli altri Paesi europei. Un passo anche simbolico, data la storica rilevanza dei caffè (specialmente viennesi) per la cultura austriaca ed europea. Al momento è ancora possibile fumare nei locali che hanno spazi separati, ma anche in quelli che hanno una superficie inferiore ai 50 metri quadrati se il gestore lo vuole. Una legge restrittiva era già stata adottata dal governo di Grande Coalizione nel 2015, ma era poi stata ritirata prima dell’entrata in vigore dal successivo governo di centro-destra. Ora, caduto quest’ultimo, l’attuale governo tecnocratico ha deciso di riproporre lo storico passo.

IndiaIl bando delle e-cig nel programma dei primi 100 giorni del governo Modi
Sarebbe nel programma dei primi 100 giorni del governo Modi la misura che introdurrebbe il divieto di vendita delle sigarette elettroniche in tutto il Paese. Narendra Modi, presidente uscente, è stato riconfermato a larga maggioranza nelle recenti elezioni di maggio. L’indiscrezione è stata rivelata dal quotidiano indiano Livemint, che ha indicato nella classificazione dei prodotti del vaping come medicinali la chiave per giungere al divieto. Una strada, come osserva Sigmagazine, che era stata però già bocciata dall’Alta Corte di Delhi.

India, vietare la sigaretta elettronica entro i primi 100 giorni del governo Modi

UsaI conflitti d’interesse di mister Gottlieb
Il passaggio di Scott Gottlieb dalla Food and Drug Administration alla Pfizer, l’azienda che produce uno dei farmaci più utilizzati per le terapie di disassuefazione al fumo, non è passata inosservata nel mondo politico statunitense. Una transumanza che getta una luce sospetta sui toni da crociata adottati da Gottlieb verso la sigaretta elettronica nei suoi anni al vertice della Fda. L’intervento più recente è della senatrice democratica Elisabeth Warren, che ha parlato di “porte girevoli” fra industria e amministrazione e ha chiesto a Gottlieb di rassegnare le immediate dimissioni dal consiglio di amministrazione di Pfizer. Su Sigmagazine l’accusa di Warren nella sua interezza.

Unione europeaGli obiettivi della petizione Vaping is not tobacco
Nel 2020 l’Unione europea si metterà al lavoro per la revisione della Direttiva sui prodotti del tabacco, che regolamenta anche quelli del vaping. Vaping is not tobacco è il motto della petizione dei cittadini europei per chiedere alla Commissione che la sigaretta elettronica non sia equiparata al tabacco. Su Sigmagazine il portavoce del comitato promotore, Dustin Dahlmann, illustra (in italiano) gli obiettivi dell’iniziativa e lancia un appello alla partecipazione e al passaparola.

Vaping is Not Tobacco spiegata dal portavoce del comitato promotore

CanadaPiù tasse sui prodotti del tabacco per ridurre il numero dei fumatori
Secondo la coalizione al governo nello Stato del Québec, un aumento della tassazione sui prodotti del tabacco produrrebbe una consistente diminuzione del numero dei fumatori, come avvenuto in altri Paesi occidentali. Probabile che, data la vicinanza culturale e linguistica, le autorità pensino soprattutto all’esempio francese. La misura è così in discussione. Per fare un confronto con un altro Stato canadese, per una stecca da 200 sigarette il Québec prevede una tassa di 29,80 dollari canadesi, l’Ontario di 44,37 dollari. La differenza è notevole e ora il Québec prova a recuperare.

UsaBufera su Juul Labs per il marketing su Instagram
Sono tanti i fronti polemici e giudiziari che Juul Labs, la società produttrice della pod mod che ha sbancato negli Stati Uniti e da un po’ è sbarcata in Europa, deve fronteggiare. L’ultimo riguarda l’accusa di attività promozionale su Instagram basata su una ricerca commissionata da Truth Initiative, organizzazione no profit antifumo poco tenera anche con il vaping. Sigmagazine spiega i dettagli di questa controversia.

Usa, Juul Labs ancora nella bufera per il marketing su Instagram

 

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