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Turismo in Thailandia: con la sigaretta elettronica si rischia l’arresto

Una legge del 2014 vieta l’importazione di sigarette elettroniche nel Paese: chiunque venga sorpreso in flagranza rischia un periodo di detenzione.

Si avvicinano le vacanze e come ogni anno saranno in molti gli italiani a scegliere mete esotiche. Tra le più gettonate è senza dubbio la Thailandia. Ma occorre fare attenzione: una legge del 2014 vieta l’importazione di sigarette elettroniche nel Paese. Significa che chiunque venga sorpreso (addosso o nel bagaglio da stiva) con una sigaretta elettronica o un liquido di ricarica rischia una multa – per la verità non molto alta, circa 30 euro – ma soprattutto un periodo di detenzione. Già a febbraio una cittadina francese si era resa protagonista di un fatto che è rimbalzato su tutti gli organi di stampa: è stata arrestata perché sorpresa a svapare. Dopo sei giorni di carcere è stata rilasciata anche grazie all’intervento dell’ambasciatore francese. Le autorità thailandesi sono note per la durezza con cui affrontano chiunque venga trovato in possesso di sigarette elettroniche, come più volte abbiamo riportatto anche sulle nostre colonne. Anche in virtù dei numerosi ingressi aeroportuali, i controlli alla Dogana vengono effettuati a campione, ma uan volta enntrati nel Paese la polizia cittadina invece è molto ligia a far rispettare il divieto.
Se l’elettronica è vietata, è invece consentito oltrepassare il confine con il tabacco: sono tollerate sino a 200 sigarette, ovvero uno stecca.
In ogni caso, qualunque sia la meta delle vacanze, è sempre bene consultare il sito della Farnesina oppure dell’Ambasciata del Paese di destinazione così da verificare la possibilità di ingresso con la sigaretta elettronica.

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