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Il Giappone è tra le mete turistiche più gettonate di questa estate 2019. I consumatori di sigarette elettroniche che volessero visitare l’impero nipponico è bene che prendano alcune precauzioni. I turisti possono entrare nel Paese osservando alcune limitazioni nei quantitativi di alcuni prodotti in loro possesso. Sul sito del Ministero della salute e welfare giapponese, però, mancano i riferimenti alle sigarette elettroniche.
Mentre appare evidente che ogni turista può portare con sé al massimo 400 ricariche per Iqos e per Glo (20 confezioni) e 100 capsule per Plum Tech, non c’è alcuna menzione sui liquidi contenenti nicotina.
Da noi contattati direttamente, i funzionari del Ministero giapponese hanno puntualizzato che “il limite è una sigaretta elettronica e al massimo 120 millilitri di liquido con nicotina”.
Quindi, per ricapitolare, si può entrare in Giappone senza correre alcun rischio di sanzione con:
– una sigaretta elettronica
– 120 millilitri di eliquid
– 400 ricariche Iqos
– 400 ricariche Glo
– 100 capsule Plum Tech
– 100 sigari
– 400 sigarette
– 500 grammi di tabacco trinciato
Ogni sigaretta o ricarica, o capsula, o millilitro eccedente il limite consentito sarà soggetto alla tassa doganale di 12,5 yen per unità.
Il Giappone è il primo Paese al mondo per diffusione dei riscaldatori di tabacco: circa il 14 per cento dei nipponici usa lo strumento a tabacco riscaldato, mentre non è consentita la vendita di nicotina liquida. I turisti, quindi, dovranno riuscire a farsi bastare per l’intera durata del soggiorno i 120 millilitri di liquido consentiti in ingresso.