© Sigmagazine, rivista d'informazione specializzata e destinata ai professionisti del commercio delle sigarette elettroniche e dei liquidi di ricarica - Best edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - P. Iva 14153851002 - Direttore responsabile: Stefano Caliciuri - Redazione: viale Angelico 78, Roma - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma al numero 234/2015 - Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017
Una persona muore per un uso improprio di una sigaretta elettronica. Non è chiaro niente di questa faccenda ma leggendo pare che il device fosse una cosa abbastanza arrangiata e che sia stato molto impropriamente usato inalando un miscuglio di sostanze altamente tossiche. Spiace che sia morto ma questa faccenda non ha nulla a che vedere con il fumo elettronico ed il tabagismo. Di tabagismo muoiono circa 7 milioni di persone al mondo ogni anno e questa è una epidemia spaventosa di cui di parla troppo poco. È una cosa molto seria. Questi argomenti vanno trattati con prudenza perché creare un allarme ingiustificato sulla e-cig vuol dire instillare dei dubbi nella testa di milioni di fumatori incalliti che non riescono a sottrarsi alla dipendenza da nicotina e vedono una concreta speranza proprio nella sigaretta elettronica. Che un uso di e-cig in sostituzione delle mortali sigarette sia utile è ampiamente dimostrato. I prodotti in commercio sono affidabili ed i liquidi molto controllati se ci si avvale di produttori seri e riconosciuti che seguono le indicazioni di legge. Su questo punto c’è oramai convergenza di numerosissimi lavori scientifici nonché posizioni ufficiali di governi che contano sulla sigaretta elettronica per dare un’ulteriore spallata al fumo di tabacco.
Certo che se si comprano device a basso costo sul web e si creano miscele velenose e mortali che vengono poi inalate questo non ha nulla a che vedere col fenomeno del fumo elettronico. In riferimento ad altri commenti comparsi sulla stampa è anche opportuno chiarire senza ombra di dubbio che le sigarette elettroniche sono nettamente meno tossiche del fumo normale. Si stima del 95% e forse anche di più e sempre maggiori evidenze scientifiche supporterebbero anche un possibile ruolo utile nel sostegno alla cessazione. Ho diretta esperienza nella pratica quotidiana che è così. Ci sono recenti autorevoli esperienze che supportano questa tesi. Insomma se un fumatore o una fumatrice incallita che non riesce o non vuole smettere di fumare effettua uno switch ad elettronica certamente riduce la sua tossicità da combustione. Ho pubblicato un lavoro nel 2015 con l’ISS e questa evidenza è certa e confermata. Ovviamente l’uso duale ha il punto debole di continuare ad esporsi alla mortale combustione della sigaretta e va superato integralmente con un uso puro ed esclusivo di elettronica. Questo è un primo grande cambiamento: ci sarà poi la sfida della riduzione del consumo di nicotina a magari della cessazione.
Per quanto mi riguarda porte aperte al fumo elettronico senza illusione sul fatto che esponga ad una residuale tossicità peraltro molto variabile a seconda dei prodotti che si acquistano. Il consiglio è di non improvvisare e di non trascurare la qualità di ciò che si acquista. In Italia ci sono oramai molti esperti riconosciuti e quindi basta chiedere.