Testata giornalistica destinata agli operatori del settore delle sigarette elettroniche - Registrazione Tribunale di Roma: 234/2015; Registro Operatori della Comunicazione: 29956/2017 - Best Edizioni srls, viale Bruno Buozzi 47, Roma - Partita Iva 14153851002

Posacenere come vuoto a rendere, il progetto berlinese anti-cicche

Il progetto prevede di caricare di 4 euro il prezzo al dettaglio di ogni pacchetto di sigarette (pari a 20 centesimi a sigaretta) e consegnare al fumatore un posacenere portatile nel quale depositare il mozzicone.

Una nuova proposta si staglia nel mondo delle iniziative contro i mozziconi di sigarette. Viene dalla Germania e precisamente dalla sua capitale. Iniziatore è un giovane berlinese, Stefan von Orlow (in foto, come da profilo Facebook) assurto agli onori della cronaca per la sua idea di copiare il sistema dei vuoti a rendere (in tedesco Pfand, letteralmente credito a rendere) che ha risolto egregiamente il problema del riciclaggio delle bottiglie di vetro e delle dosi di latta delle bevande. Il progetto, il cui nome è “Die Initiative Aufheber” (più o meno “iniziativa raccoglitore”), è stato lanciato esattamente un anno fa e, dopo un avvio in sordina e ripetuti adattamenti, ha oggi quasi raggiunto il sostegno di 50 mila firme.
Prevede di caricare di 4 euro il prezzo al dettaglio di ogni pacchetto di sigarette (pari a 20 centesimi a sigaretta) e consegnare al fumatore un posacenere portatile nel quale depositare il mozzicone. I 4 euro anticipati verrebbero poi restituiti al cliente previa la riconsegna del portacenere con tutte e 20 le cicche. Il processo dovrebbe entrare in funzione nel 2023. Un sistema già rodato in Germania per il riciclo di vetro e lattine, con raccoglitori automatici in ogni rivendita e supermercato che consente il recupero dei centesimi di Pfand pagati in anticipo all’aquisto. Il problema pratico (e tecnico) legato al Pfand delle cicche riguarda soprattutto la sporcizia e l’inquinamento del mozzicone stesso, che è poi il motivo di base per cui si moltiplicano in Europa iniziative in tal senso. La gestione all’interno dei diversi punti vendita di sigarette (dai tabaccai ai supermercati, dalle mercerie ai distributori automatici) presenta diverse difficoltà logistiche e pratiche, e anche i metodi di verifica del numero delle cicche appaiono più complessi rispetto a quelli utilizzati per bottiglie e lattine.
Il progetto è in uno stadio iniziale e Von Orlow non ha comunque alcuna intenzione di demordere: grazie a una campagna su Internet ha già raggiunto quasi 50 mila firme mentre la sua pagina su Facebook ha superato il migliaio di follower, attivi sostenitori e a loro volta promotori dell’iniziativa. Ora l’obiettivo è da un lato coinvolgere politici e le società del tabacco, sfruttando anche le ultime direttive normative dell’Unione Europea sulla plastica che dovrebbero permettere di richiamare anche i produttori di sigarette alle responsabilità di smaltimento dei loro prodotti, dall’altro affinare il processo concreto del progetto per renderlo praticabile e dunque operativo.
Studi specifici hanno rivelato che ogni anno in Germania vengono fumate oltre 200 milioni di sigarette, la maggior parte delle quali finisce per terra, inquinando strade e parchi e poi (anche attraverso i sistemi fognari) in mare, nei fiumi e nei laghi. Per lungo tempo sottovalutato, l’inquinamento e l’avvelenamento ambientale prodotto dai mozziconi di sigarette è diventato una delle emergenze ambientali più sentite. Diversi Länder tedeschi, specialmente quelli lungo le coste marine, stanno discutendo nuove legislazioni che contemplano serie sanzioni pecuniarie, mentre il ministro federale dell’Ambiente ha promesso il coinvolgimento delle multinazionali del tabacco per sostenere un costoso progetto di difesa del territorio e della salute dei tedeschi dalle cicche.

Articoli correlati