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Polmoni: sigarette elettroniche molto meno dannose del fumo

Una revisione degli studi disponibili, condotta da un team coordinato da Polosa, conferma la minore tossicità del vaping.

Aumentano le evidenze scientifiche della relativa sicurezza dell’aerosol delle sigarette elettroniche (comunemente detto vapore) per il tratto respiratorio (cioè gola, vie aeree e polmoni) se paragonato al fumo di tabacco. La conferma è dovuta a una revisione dei principali studi sul tema, operata da un team internazionale di ricercatori coordinato dal professore Riccardo Polosa e appena pubblicato sulla rivista Expert Review of Respiratory Medicine. Oltre al docente catanese, direttore del Centro di eccellenza per la riduzione del danno da fumo, hanno partecipato alla revisione Renée O’Leary dell’Università di Victoria in Canada, Donald Tashkin della University of California di Los Angeles e Rosalia Emma e Massimo Caruso, entrambi dell’Università di Catania.
Nella revisione si sottolinea che una gran parte degli studi disponibili – quelli che poi spesso finiscono sui titoli della stampa generalista – sono di scarsa qualità, non rispondono agli standard internazionali e danno risultati fuorvianti. Questo vale, spiegano i ricercatori, soprattutto per i test condotti in vitro o sugli animali, che non replicano le condizioni d’uso reali della sigaretta elettronica e spesso non fanno il paragone con il fumo tradizionale. I dati più affidabili in questo campo di ricerca sono forniti, invece, dagli studi condotti sugli esseri umani.
La revisione del team di Polosa riscontra come svapare non presenti particolari motivi di preoccupazione per il tratto respiratorio in condizioni d’uso normali. Molti studi rilevano, anzi, che i fumatori che passano alla sigaretta elettronica registrano molti miglioramenti. Segnalano, infatti una riduzione di sintomi come la tosse e il catarro; graduali, significativi miglioramenti nell’asma; riduzione dei sintomi, minori infezioni, miglioramenti nella respirazione per chi soffre di broncopneumopatia cronica ostruttiva (enfisema). Importante segnalare, inoltre, che nessuno studio riportava effetti collaterali gravi.
Confermata anche la minore tossicità dello strumento elettronico se paragonato alla sigaretta di tabacco. Dalla revisione emerge che, per un vaper abituale, l’esposizione all’aerosol dell’e-cig vede una riduzione fra il 79 e il 96,8 per cento della formaldeide, fra il 99,5 e il 99,8 dell’acetaldeide e fra il 96 e il 99,5 per cento dell’acroleina, se paragonato a un fumatore da un pacchetto al giorno. Nella revisione si sottolinea però anche che si sa ancora poco sugli effetti sulla salute dell’uso della sigaretta elettronica nel lungo termine. “Solo studi di vasta portata su svapatori che non hanno mai fumato – si legge nel documento – potranno fornire dati definitivi per dimostrare l’impatto potenziale dell’uso regolare dei prodotti del vaping sulla salute nel lungo periodo”. Per questa ragione, si consiglia la sigaretta elettronica ai fumatori che non riescono a smettere.

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