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SVAPOWORLD – Notizie internazionali dal 4 al 10 agosto

Spiragli di ottimismo dall'Asia. A Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, si terrà il primo World Vape Show, in India l'Alta Corte di Bombay ribadisce che l'e-cig non è un farmaco, mentre in Thailandia la nuova legge sul tabacco potrebbe aprire ai prodotti a rischio ridotto.

Emirati Arabi UnitiUna porta d’ingresso per il vaping in Medio Oriente
Sono gli Emirati Arabi la porta del ricco mercato mediorientale per il vaping. La recente legalizzazione degli strumenti a rischio ridotto pone il Paese del Golfo alla testa di una nuova rivoluzione destinata a modificare le abitudini di molti utenti della regione e a fornire alle autorità sanitarie i mezzi per contrastare con maggiore efficacia il problema del tabagismo. Come in altri settori innovativi, anche per il vaping l’avanguardia in questa ricca area è Dubai: qui, nella prima settimana di giugno del prossimo anno, si svolgerà il World Vape Show, la prima esposizione e conferenza internazionale destinata agli operatori del vaping degli Emirati Arabi. Nell’approfondimento di Sigmagazine l’importanza del nuovo fronte mediorientale.

Emirati Arabi, il nuovo gateway commerciale per le sigarette elettroniche

UsaIl Wisconsin vara una tassazione più leggera sul vaping
È il Wisconsin lo Stato Usa nel quale vige la tassazione più bassa sul vaping. La nuova legge varata dal governatore Tony Evers ha imposto una tassazione sui liquidi del 5% per millilitro, ridimensionando una sua iniziale proposta che prevedeva una generale tassazione del 71% sui liquidi stessi e su tutti i prodotti del settore. La decisione ha però arricchito di una nuova puntata il romanzo del confronto sul tema del vaping giovanile. La decisione è stata infatti contestata dalla componente sanitaria che ritiene le legislazioni attuali non adeguate alla tutela dei minorenni. Un gruppo di medici, guidati dal pediatra immunologo Todd Mahr, ha infatti già annunciato battaglia contro una tassa ritenuta troppo bassa per poter dissuadere i più giovani dall’avvicinarsi alla sigaretta elettronica.

GermaniaPosacenere come vuoto a rendere, il progetto berlinese anti-cicche
Posacenere portatili come vuoti a rendere per combattere la piaga dell’inquinamento prodotto dai mozziconi di sigarette. È il progetto del berlinese Stephan von Orlow che intende ricalcare quel che già avviene in Germania con le bottiglie di vetro, plastica e con le lattine delle bibite. Il piano è apparentemente semplice: caricare di 4 euro il prezzo al dettaglio di ogni pacchetto di sigarette (pari a 20 centesimi a sigaretta) e consegnare al fumatore un posacenere portatile nel quale depositare il mozzicone una volta finita la sigaretta. I 4 euro anticipati verrebbero poi restituiti al cliente previa riconsegna del portacenere con tutte e 20 le cicche. La petizione da presentare al Senato di Berlino ha già quasi raccolto 50 mila firme. I dettagli dell’iniziativa e i problemi legati all’operatività del progetto nell’approfondimento di Sigmagazine.

Posacenere come vuoto a rendere, il progetto berlinese anti-cicche

AlgeriaRicerca pubblica: il 16,5 per cento degli algerini è un fumatore abituale
Il 16,5 per cento degli algerini di età compresa fra i 18 e i 69 anni può essere considerato un fumatore abituale, che consuma quotidianamente fra le 15 e le 24 sigarette. È il primo bilancio, ancora provvisorio, dell’ultima ricerca su larga scala effettuata tra la popolazione algerina da parte del Ministero della salute. La grande maggioranza dei fumatori è maschile, mentre il 60 per cento ha dichiarato di aver tentato di smettere di fumare, senza riuscirci. Il ministero algerino punta sulla prevenzione e sulla comunicazione per ridurre il numero dei dipendenti dal tabacco, non individua però nei moderni strumenti alternativi (come l’ecig) un’alternativa da promuovere.

UsaCritiche alla Fda: abbandoni le crociate anti-vaping dell’era Gottlieb
La Food and Drug Administration deve rimettere nel cassetto le strategie di criminalizzazione del vaping adottate durante la precedente guida di Scott Gottlieb e avviare nuove politiche che favoriscano l’utilizzo dei sistemi di riduzione del danno. È quanto sostiene Michelle Minton, senior fellow del Competitive Enterprise Institute, in un articolo pubblicato sul Washington Examiner. Secondo Minton, se da un lato è giusto adottare misure che tutelino i minori che non fumano, dall’altro è opportuno evitare toni da crociata, peraltro non giustificati dai dati empirici, e puntare alla cura e all’aiuto che l’e-cig può fornire agli ancora troppi fumatori americani. Sigmagazine approfondisce il contenuto dell’appello di Minton.

Sigarette elettroniche, l’Fda deve sconfessare l’ex commissario Gottlieb

IndiaI giudici riaprono spiragli ottimistici per il settore del vaping
Una nuova sentenza riapre spiragli ottimistici per il settore del vaping in India. L’Alta corte di Bombay ha infatti stabilito che la sigaretta elettronica non possa essere considerata equivalente a un farmaco, dando parere positivo al ricorso di un produttore che si era visto sequestrare l’intera produzione per una presunta violazione della legge. “Un medicinale è usato per ridurre o prevenire una malattia. La sigaretta elettronica sostituisce la sigaretta. Pertanto, la legge sul farmaco non può essere applicata”, hanno scritto i giudici, segnando una nuova tappa nel complicato confronto sul vaping in India. Sigmagazine descrive il punto della situazione nell’importante Paese asiatico.

“La sigaretta elettronica non è un farmaco”

ThailandiaGoverno studia nuova legge sul tabacco, spiragli per il vaping
Si aprono spiragli per il vaping con la nuova legge sul tabacco che il governo thailandese sta preparando in questi mesi. E secondo indiscrezioni del Bangkok Post, un ruolo di primo piano nell’azione di lobbing a favore dei metodi alternativi al fumo lo sta svolgendo Philipp Morris International. Il quotidiano asiatico ha rivelato la notizia di un incontro fra il direttore generale della filiale thailandese di Philipp Morris e il Ministro del commercio di Bangkok. In quell’occasione il manager ha presentato al ministro una serie di studi scientifici indipendenti che dimostrano i vantaggi per la salute dei metodi alternativi al fumo, tra cui la multinazionale comprende anche i riscaldatori di tabacco. “Continueremo a presentare al governo studi basati su fatti e non su tesi ideologiche”, ha detto il direttore Gerald Margolis interpellato dal Bangkok Post. Il manager ha fatto riferimento a un altro settore industriale per giustificare la sua azione di lobbing: come sarebbe stupido varare una legge sulle auto elettriche senza consultare le aziende automobilistiche, così sarebbe inconcepibile proporre una legge sul fumo senza aver ascoltato i produttori di tabacco, ha concluso. L’Asia non è certo considerata un continente vaping-friendly e la Thailandia si distingue per una particolare rigidità nei confronti del settore. Sigmagazine offre sull’argomento ulteriori dettagli.

Thailandia, l’industria pressa per aprire alla sigaretta elettronica

IndonesiaIl governo vieta la pubblicità online delle sigarette tradizionali
Il governo indonesiano ha imposto il divieto di pubblicità online delle sigarette tradizionali. La notizia è stata salutata con soddisfazione dalla Seacta, l’Alleanza per la lotta contro il tabagismo dell’Asia sud-orientale. Per l’associazione, la scelta del governo dell’Indonesia è un atto coraggioso a difesa della salute dei più giovani contro i danni provocati dal tabacco, un esempio che dovrebbe essere seguito anche dagli altri paesi dell’area, nei quali i tassi di fumatori, specie fra i giovani, stentano a diminuire.

IrlandaMedici psichiatri spingono per rapido varo del divieto di e-cig ai minori
Un invito ad accelerare i tempi di una normativa che tuteli i giovani dal vaping è stata lanciata da un gruppo di medici irlandesi, secondo i quali il tema del vaping giovanile deve essere affrontato con determinazione come negli Usa. L’appello è giunto dal Royal College of Physicians of Ireland e chiede la rapida approvazione di una legge che vieti espressamente la vendita ai minori di e-cig. Per il suo presidente Des Cox, sebbene lo svapo sia certamente meno pericoloso del fumo, il fatto che nei liquidi possa essere contenuta nicotina e che questa crei dipendenza, richiede leggi specifiche per la tutela dei più giovani. Industria e operatori del vaping sono tuttavia da tempo sensibili sull’argomento, quando viene affrontato fuori dal cono d’ombra dell’allarmismo. Il problema in Irlanda è piuttosto il governo, troppo lento nella definizione e approvazione della legge sul divieto di vendita ai minori che sta discutendo da molto tempo. Ed è proprio al mondo politico che si rivolge l’appello del Royal College of Physicians, che d’altro canto non disconosce affatto l’efficacia dell’e-cig nella lotta al fumo di tabacco.

 

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