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Il governo indiano ha emanato oggi la Prohibition of e-cigarettes ordinance, il decreto che vieta le sigarette elettroniche, annunciato ieri dal ministro delle Finanze, Nirmala Sitharam, al termine della riunione del Consiglio dei ministri che ha deciso il divieto. La norma vieta la produzione, l’importazione ed esportazione, la vendita, la distribuzione, l’immagazzinamento e la pubblicità di tutti i sistemi elettronici di rilascio di nicotina (Ends, Electronic Nicotine Delivery Systems). Sono previste pene pecuniarie e detentive: fino a centomila rupie (circa 1.268 euro) e a un anno di reclusione in caso di primo reato e fino a 500 mila rupie (6.343 euro circa) e tre anni di reclusione in caso di recidiva. Nell’ordinamento costituzionale indiano l’ordinanza è un decreto presidenziale promulgato su raccomandazione dell’esecutivo; si può ricorrere alla decretazione d’urgenza solo se il parlamento non e’ in seduta e l’ordinanza decade se non viene confermata dall’organo legislativo.
Il governo vi ha fatto ricorso in attesa di presentare un disegno di legge nella sessione parlamentare invernale. La titolare delle Finanze ha attribuito l’urgenza ai rischi per la salute pubblica, citando alcuni dati sulla situazione attuale in India, dove non esistono produttori di sigarette elettroniche, ma sono presenti circa 400 marchi. Tra il 2011 e il 2015-16 questi prodotti hanno registrato una crescita del 900 per cento. Nel paese ci sono 106 milioni di fumatori adulti e ogni anno muoiono più di 900 mila persone per patologie legate al tabagismo.
