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Sigarette elettroniche, Forza Italia interroga ministro Speranza: “In Italia ci sono rischi?”

La senatrice catanese Urania Giulia Papatheu ha presentato una interrogazione per conoscere la posizione del Ministero della Salute.

La senatrice catanese Urania Giulia Papatheu (Forza Italia) ha presentato una interrogazione rivolta al ministro della salute Speranza per conoscere gli eventuali rischi in Italia legati alla sigaretta elettronica. La preoccupazione nasce in virtù della psicosi partita dagli Stati Uniti e che in questi giorni pare stia propagandandosi nel resto del mondo. Occorre segnalare, per non gettare inutile allarmismo preventivo, che al momento gli unici casi di cui si ha notizia sono circoscritti negli Stati Uniti, dove alcuni consumatori di sigarette elettroniche avrebbero alterato i liquidi con sostenze tossiche auutorprodotte o reperite nel mercato di contrabbando. La risposta del ministro Speranza, vista anche l’attualità, dovrebbe arrivare nel più breve tempo possibile così da poter rassicurare i consuumatori italiani. D’altronde, la supervisione dell’Agenzia delle dogane e dei Monopoli, incrociata con la conoscenza da parte del Ministero della Salute dei prodotti regolarmente immessi sul mercato dovrebbe essere garanzia di massima tutela.
Ecco per esteso il testo dell’interrogazione firmata da Papatheu.
Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità in Italia sono attualmente 11,6 milioni i fumatori, ovvero più di un italiano su 5. Gli uomini che fumano sono 7,1 milioni e le donne 4,5 milioni. Nel nostro Paese gli utilizzatori abituali e occasionali di e-cig, le sigarette elettroniche, sono circa 900.000. Di questi l’80,1 per cento è costituito da fumatori, consumatori “duali” che fumano le sigarette tradizionali e contemporaneamente l’e-cig. Il 5 per cento dei fumatori abituali o occasionali di sigaretta elettronica è costituito da persone che prima di utilizzare l’e-cig non avevano mai fumato sigarette tradizionali. Oltre la metà dei giovani fumatori tra i 15 e 24 anni fuma già più di 10 sigarette al giorno e oltre il 10 per cento più di 20. 
A tal proposito, da notizie di stampa, si è appreso che le autorità statali e federali degli Stati Uniti che stanno indagando su alcuni casi di misteriose malattie polmonari legate alle sigarette elettroniche che hanno colpito 215 persone in 25 Stati, provocando anche due decessi in Illinois e Oregon, hanno scoperto la stessa sostanza chimica nei campioni di marijuana usati dalle persone che si sono ammalate e che hanno usato differenti marchi di prodotti: si tratta di un olio derivato dalla vitamina E che si trova in certi alimenti, come l’olio di colza, l’olio d’oliva e le mandorle. L’olio derivato è disponibile comunemente come integratore nutrizionale ed è usato nei trattamenti topici della pelle. Non è noto se sia sostanza dannosa quando è ingerita come integratore o applicata sulla pelle, ma la sua struttura molecolare, secondo gli esperti, potrebbe essere pericolosa se inalata. Le proprietà simili a quelle dell’olio potrebbero essere associate con il tipo di sintomi respiratori che hanno riportato molti pazienti: tosse, mancanza di respiro e dolore al petto. L’Illinois e l’Oregon hanno registrato in estate quelli che sono considerati i primi due decessi legati alla sigaretta elettronica o, più probabilmente, ai prodotti inalati, con riferimento a vitamina E acetato.
Si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo sia al corrente di tale fenomeno registrato negli Usa e se risultino esserci rischi per la salute anche per chi utilizza e-cig in Italia, e se siano altresì stati previsti accertamenti specifici“.

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