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La sigaretta elettronica ha un basso impatto sulla pressione e sui vasi sanguigni. A scoprirlo è stato uno staff di ricerca dell’Università La Sapienza di Roma coordinato da Roberto Carnevale, professore associato di biologia. Si tratta uno studio che dimostra ancora una volta la minor dannosità degli strumenti elettronici di somministrazione della nicotina rispetto il fumo di sigaretta. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of American Heart Association e presentata oggi a Modena in occasione del congresso della Società italiana di emoreologia clinica e microcircolazione (Siecm).
La ricerca ha misurato la pressione sanguigna in un campione di consumatori che, a rotazione, hanno usato per un lasso di tempo identico, una sigaretta elettronica, un riscaldatore di tabacco e una sigaretta tradizionale. I risultati hanno dimostrato che l’e-cig e il riscaldatore variavano la pressione in maniera ininfluente, al contrario della sigaretta normale che invece arrecava picchi di pressione. La comunità scientifica ha concordato sul fatto che ci sia l’esigenza di ulteriori studi su questi nuovi dispositivi, ma lo studio – indipendente, interamente italiano e non sovvenzionato da alcuna azienda del tabacco – rappresenta un primo passo scientifico verso una vera risposta al quesito sul minor danno all’organismo dei prodotti di nuova generazione e delle sigarette elettroniche per i fumatori che non riescono a smettere.