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Epidemia negli Usa, la replica del Codacons: “Valutare rischi e-cig e liquidi”

Diamo seguito alla richiesta dell'associazione Codacons di pubblicare la loro replica a due nostri articoli pubblicati nelle scorse settimane.

In relazione agli articoli “Sigarette elettroniche, quell’inutile richiesta di Codacons al Ministero della Salute” (firmato dal direttore Stefano Caliciuri) e “L’associazione per i diritti dei consumatori ha negato l’affiliazione ai rappresentanti dei vaper e ora presenta istanze inutili” (firmato dal presidente dell’associazione italiana dei consumatori di sigarette elettroniche Carmine Canino), Codacons ha chiesto di pubblicare la seguente replica:

Le affermazioni contenute negli articoli “Sigarette elettroniche, quell’inutile richiesta di Codacons al Ministero della Salute” e “L’associazione per i diritti dei consumatori ha negato l’affiliazione ai rappresentanti dei vaper e ora presenta istanze inutili” sono frutto di una scarsa comprensione delle richieste avanzate dal Codacons, oltre a denotare una pericolosa disattenzione per la salute dei fumatori di e-cig. A fronte delle notizie di stampa relative alle patologie sviluppate da questi ultimi negli Usa, infatti, il Codacons, che per statuto tutela la salute dei consumatori, non poteva astenersi dal rilevare l’obbligo del Ministero della salute di avviare ogni indagine idonea a tutelare i cittadini da possibili danni. In proposito, non rileva il fatto che la normativa vigente in Italia preveda la notifica dei liquidi al Ministero, in primo luogo perchè tale procedura non esime dal controllo sugli effetti dell’utilizzo di e-cig, in secondo luogo perchè le motivazioni delle patologie sviluppate negli Usa non sono ancora state accertate, e potrebbero derivare non dai liquidi ma dall’utilizzo delle e-cig, su cui comunque è doverosa la vigilanza del Ministero. Del resto, l’Organizzazione mondiale della Sanità, nel rapporto ‘Epidemia globale di tabacco 2019’, ha affermato, riferendosi alle e-cig alla nicotina, che gli Stati membri “dovrebbero considerare una loro regolamentazione come prodotti dannosi”. I vostri articoli, pertanto, appaiono diffamatori per l’Associazione ove affermano ingiustificatamente l’inutilità del suo intervento, nonché pericolosi e fuorvianti per i consumatori, in quanto idonei a creare l’erronea convinzione che nessun danno possa discendere dall’e-cig sul solo presupposto della procedura di notifica dei liquidi al Ministero della Salute.

Prendiamo atto.
St. Ca.

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