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Sigaretta elettronica, ovvero la psicosi di “estremisti e quaquaraquà accademici”

Christopher Snowdon dell’Institute of Economic Affairs del Regno Unito commenta la psicosi che sta colpendo il mondo degli strumenti a rischio ridotto

Utilizzare all’interno delle sigarette elettroniche i liquidi regolarmente in commercio non è diventato improvvisamente più pericoloso. Esistono da almeno dieci anni ma soltanto nell’ultimo mese si sarebbero verificati centinaia di casi di ricoveri ospedalieri tutti concentrati nella stessa area geografica: gli Stati Uniti. Questo particolare di non poco conto indica che in quella zona del globo è successo qualcosa di parallelo al regolare commercio. Ed infatti, come è stato scoperto, era in atto una invasione del mercato di droga liquida da vaporizzare. Insomma, i trafficanti hanno trovato un’altra forma con cui diffondere spacciare le sostanze stupefacenti.
Lo svapo di normali liquidi contenenti nicotina – commenta  Christopher Snowdon dell’Institute of Economic Affairs del Regno Unito – non è diventato all’improvviso estremamente pericoloso ma il grande panico è stato causato dagli attivisti americani per la salute pubblica che stanno diffondendo timore e allarme contro il vaping“. Snowdon attribuisce il panico a “una coalizione mendace di gruppi antifumo, quaquaraquà accademici e istituzioni governative che diffondono paura e disinformazione”.

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