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Sigarette elettroniche e tossicità polmonari: gli esperimenti sui topi non sono credibili

Il professor Fabio Beatrice commenta una recente ricerca texana: "I poveri topolini hanno dovuto respirare per quattro mesi quantità di fumo paragonabile a quella inalata da un uomo in anni e anni di tabagismo".

La sigaretta elettronica modifica la struttura polmonare. Lo ha dimostrato una recente ricerca curata dall’Università texana Baylor College of Medicine e rilanciata questo pomeriggio dall’Ansa. Ma come è stato condotto? Sottoponendo per quattro mesi alcuni topi ad inalazione forzata di fumo di sigaretta e di vapore dell’ecig. Al termine del periodo i ricercatori hanno appurato che i polmoni dei topi avevano subìto danni.
Il metodo utilizzato contiene molte falle. Non solo perché i polmoni dei topi sono molto differenti rispetto i polmoni umani, ma soprattutto perché i poveri topolini hanno dovuto respirare per quattro mesi quantità di fumo paragonabile a quella inalata da un uomo in anni e anni di tabagismo. Il professor Fabio Beatrice (direttore Centro Antifumo ospedale San Giovanni Bosco di Torino) entra nel dettaglio e spiega tutti i limiti della ricerca. “Lo studio della Università texana Baylor College of Medicine utilizza un modello animale per valutare la tossicità polmonare ipotizzando che fumo elettronico e fumo di sigaretta nei topolini abbiano entrambe la possibilità di danneggiare il tessuto polmonare, sebbene in maniera differente. In realtà, i polmoni dei topolini, molto diversi da quelli umani dal punto di visto genetico, sono stati bersagliati dai ricercatori con fumo di sigaretta e vapori elettronici con e senza nicotina per un periodo di 4 mesi con dosaggi equivalenti (a detta degli stessi autori) al fumo di molti anni e quindi molto elevati. Dal punto di vista scientifico è certo che il fumo di sigaretta faciliti in maniera molto consistente gravi infezioni respiratorie di tipo virale e di tipo batterico. Inoltre, Il fumo di sigaretta proveniente dalla combustione danneggia certamente i macrofagi alveolari ma altera più in generale tutto l’apparato immunitario polmonare producendo nel corso degli anni Bpco, cancro, asma ecc e contribuendo in maniera determinante e con certezza alla morte di 7 milioni di persone nel mondo ogni anno. Calare un modello sperimentale animale con una singolare modalità di esposizione nella realtà clinica umana è una operazione molto azzardata dal punto di vista scientifico ed infatti gli autori stessi ridimensionano la portata del loro dato rinviando le conclusioni all’importanza di eseguire ulteriori indagini. Stupisce l’uso che ne viene fatto in termini di comunicazione. Perché questo studio non produce alcuna novità nell’ambito delle attuali conoscenze in tema di tossicità del fumo elettronico che nell’uomo è certamente molto inferiore a quella del fumo di sigaretta. Si stima che lo sia di almeno 95% come documenta una incredibile mole di lavori scientifici che ha addirittura prodotto forti prese di posizione istituzionali a favore del fumo elettronico in sostituzione del fumo di sigaretta nei fumatori che non riescono o non vogliono smettere. Il fumo elettronico non duale riporta alla norma il valore del monossido di carbonio che nei fumatori di sigaretta è pericolosamente molto alterato. Il monossido di carbonio è tutt’oggi il migliore metodo clinico e scientifico per valutare la reale tossicità del fumo o del vapore di e-cig nel’uomo e ben rappresenta tutte le 70 sostanze cancerogene e le migliaia di sostanze tossiche che vengono inalate ad ogni boccata dal fumatore di sigarette”.

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