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Accise tabacco, Cervesato (Jti): “Se necessario intervenire su riscaldatori e sigarette elettroniche”

Secondo il presidente di Japan Tobacco Italia i prodotti di nuova generazione lascerebbero margini di intervento grazie ai benefici introdotti dal decreto fiscale dello scorso anno.

Con la legge di bilancio ormai alle porte, il dibattito sulla rimodulazione delle accise sul tabacco come ogni anno torna prepotentemente all’ordine del giorno. Come avevamo anticipato nei giorni scorsi, il fronte che vuole aumentare l’imposta sulle sigarette elettroniche si sta compattando. Il primo a esporre pubblicamente il suo pensiero, così come riportato da Il Sole 24 Ore, è Gian Luigi Cervesato, presidente e Ad di Japan Tobacco Italia. “Stop a nuovi aumenti d’urgenza della tassazione delle sigarette. Una riflessione in più, se proprio necessaria, si potrebbe fare sui nuovi prodotti da fumo, sia quelli a tabacco riscaldato, sia sulle sigarette elettroniche”. Auspicando poi “senza indugi una revisione di tutta la struttura della tassazione del tabacco, così da riequilibrare il peso delle singole voci fiscali che oggi gravano sui prodotti da fumo, tradizionali e nuovi”. Cervesato ritiene che i prodotti di nuova generazione (riscaldatori e sigarette elettroniche) lasciano margini di intervento visto che “grazie al decreto fiscale dello scorso anno” il comparto “ha beneficiato di una riduzione del 25% della tassazione rispetto a quella delle sigarette, provocando importanti ripercussioni sul gettito, già provato dal calo del mercato delle sigarette”. Gli interventi estemporanei, dettati dalla contingenza e non dalla pianificazione “sono soluzioni di corto respiro e a breve termine – continua Cervesato – che producono soltanto uno spostamento dei consumatori dal mercato legale a quello illegale. Quello di cui ha bisogno il mercato del tabacco è una stabilità anche sul piano del prelievo fiscale, una certezza delle regole in grado di garantire a chi investe in Italia di operare sulla base di una programmazione definita e duratura nel tempo per assicurare entrate di gettito costanti”.

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